Fabiana, ascoltatrice di Radio Cusano Campus, ha raccontato a L’Italia s’è Desta condotta dal direttore Gianluca Fabi e Matteo Torrioli l’incredibile storia riguardante sua mamma e la pensione di cittadinanza.
“Mia mamma è vedova dal ’92, mi papà è morto a 39 anni e le ha lasciato la pensione sociale minima che era di 460 euro, passata poi a 500 – racconta Fabiana – nel 2019 mia mamma ha fatto domanda per il reddito di cittadinanza. Al momento della presentazione della richiesta si sono accorti che, in tutti questi anni, non c’era mai stato un aumento e glielo hanno riconosciuto. La pensione è quindi passata a 630 euro e hanno cominciato ad elargire la pensione di cittadinanza di 240 euro al mese. Questo accadeva fino a dicembre”.
Nel 2022 arriva però la brutta sorpresa: “Quando mia mamma ha fatto l’Isee per rinnovare il reddito di cittadinanza glielo hanno negato. Sulla pensione di gennaio si è vista solo la somma di 89 euro. Quando abbiamo chiesto spiegazioni ci è stato detto che avendo percepito quella maggiorazione nel corso dell’ultimo anno allora non aveva più diritto a quella somma”.
Pensione di cittadinanza, una giungla burocratica
“Le hanno tolto i 240 euro riducendoli ad 89 euro. Quando aveva avuto la pensione di cittadinanza era felicissima. Per anni ha vissuto con 500 euro al mese pagando l’affitto della casa. Il suo ISEE è sempre stato pari a zero perché le entrate andavano tutte via per l’affitto. Percependo il reddito di cittadinanza ha perso pure il diritto ad avere il contributo integrativo per la locazione perché era elargito sotto forma di reddito di cittadinanza. Si trova ad affrontare il 2022 con una pensione irrisoria. Ci hanno detto di aspettare febbraio e vedere cosa accadrà. Poi dovremmo a fare un nuovo Isee per fotografare la situazione attuale e inoltrare una nuova domanda all’Inps sperando che la cosa vada a buon fine”.