Piero Pelù, grande riferimento del rock italiano, cofondatore dei Litfiba, vive il miglior momento della vita: compie 60 anni ed è salvo dalla dipendenza dall’eroina. Se non è questa una buona ragione per essere felici, quale altra potrebbe essere? Ha vinto contro il tempo e contro se stesso, la voce di Toro Loco, è un esempio di tenacia e grande forza interiore, con la sua storia a lieto fine è un esempio per chi come lui soffre e dipende da sostanze.

Piero Pelù: note biografiche

Piero Pelù, di ritorno sui palchi italiani con gli amici d’adolescenza, i Litfiba, annuncia il ritorno sui palchi italiani per l’ultima volta col tour “L’ultimo girone”, per celebrare 40 anni di storia nella musica. Nato e cresciuto a Firenze nel 1962, come molti grandi talenti si avvicina alla musica all’età di otto anni, e dopo poco rimane folgorato a Parigi del disco Paranoid dei Black Sabbath, ma il primo amore in rock fu Revolver dei Beatles. Dopo alcuni anni da girovago tra live e capitali europee e dopo il tramonto del progetto Mugnions, Piero Pelù incontra Ghigo Renzulli, Antonio Aiazzi, Gianni Maroccolo e Francesco Calamai e fondano i Litfiba. E’ un sodalizio artistico fortunato il loro: avvicineranno una buona fetta di fans, realizzeranno bei dischi e live che entreranno nella storia della musica.

Il debutto da solista

El diablo, Regina di cuori, Il mio corpo che cambia, sono alcuni dei successi che ricorderete, ma soltanto con “Il mio nome è mai più” firmato Ligabue e Jovanotti avviene il debutto da solista e comincia un nuovo periodo artistico per l’autore di “Perfetto difettoso”, primo libro autobiografico. Questi sono gli anni in cui riesce meglio a dedicare tempo a se stesso, riuscendo a portare avanti il suo impegno sociale e politico cominciato durante la precedente esperienza artistica. Dall’inizio anni 2000 continuerà senza sosta un viaggio dentro e fuori se stesso fino ad oggi, giorno dei suoi 60 anni e momento di bilanci positivi e propositivi: mille volte auguri.