Accadde oggi, 10 febbraio 2005: il Giorno del ricordo. Istituito con legge 30 marzo 2004 numero 92, il Giorno del ricordo si celebrò per la prima volta il 10 febbraio di 17 anni fa. E’ una solennità civile nazionale italiana per ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata.
Accadde oggi, 10 febbraio 2005: il Giorno del ricordo
Il Giorno del ricordo venne istituito per “conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale”, come recita la stessa legge del 2004. Al Giorno del ricordo è associato il rilascio di una medaglia commemorativa destinata ai parenti delle persone uccise e infoibate in Istria, a Fiume, in Dalmazia dall’8 settembre 1943, data dell’annuncio dell’entrata in vigore dell’armistizio con gli Alleati durante la Seconda guerra mondiale.
Perchè il Giorno del ricordo si celebra il 10 febbraio
La scelta del giorno per ricordare i massacri delle foibe e l’esodo giuliano dalmata, è legata al fatto che il 10 febbraio 1947 furono firmati i trattati di pace di Parigi che assegnavano alla Jugoslavia l’Istria, il Quarnaro, la città di Zara con la sua provincia e la maggior parte della Venezia Giulia, in precedenza facenti parte dell’Italia (nella foto un momento storico, 13 luglio 2020: il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente sloveno Borut Pahor si tengono per mano a Basovizza nel comune di Trieste, per ricordare le vittime delle foibe).
I massacri delle foibe
Sono stati degli eccidi ai danni di militari e civili italiani della Venezia Giulia, del Quarnaro e della Dalmazia. Avvennero in due fasi: nel 1943, quindi durante la Seconda guerra mondiale, e nel 1945 subito dopo la fine del conflitto. Responsabili: partigiani jugoslavi e dell’OZNA (i servizi segreti jugoslavi). Il nome di questi eccidi deriva dalle grandi cavità carsiche che in Venezia Giulia sono chiamate appunto “foibe”, dove furono gettati i corpi delle vittime dei massacri. Molti furono gettati nelle foibe ancora vivi.
I numeri del massacro e l’esodo giuliano dalmata
Per quanto riguarda il numero delle vittime italiane degli eccidi jugoslavi, le fonti divergono: alcune parlano di 5.000 morti, altre di più di 10.000 vittime. Al massacro delle foibe seguì l’esodo giuliano dalmata, ovvero l’emigrazione più o meno forzata della maggioranza dei cittadini di etnia e di lingua italiana dalla Venezia Giulia, del Quarnaro e dalla Dalmazia; territori del Regno d’Italia prima occupati dall’Esercito Popolare di Liberazione della Jugoslavia del maresciallo Tito e successivamente annessi dalla Jugoslavia, proprio tramite i trattati di pace di Parigi del 10 febbraio 1947.
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