Il gas al centro della crisi Ucraina. Scholz: “In Germania già scarseggia”. “Siamo in una situazione molto difficile”. Stringato con un velo di preoccupazione. Il messaggio del cancelliere tedesco Olaf Scholz a Berlino, in conferenza stampa con la premier danese, Mette Frederiksen, lascia poco spazio alla fantasia. La mediazione è in una pericolosa fase di stallo. I capi di stato europei che si recano in visita al Cremlino partono tutti con le migliori intenzioni cui fanno eco, regolarmente, le dichiarazioni lapidarie russe: “Nessuna svolta, abbiamo fatto richieste cui non è stata data ancora risposta”.

Gas scarseggia e la crisi non presenta svolte

Si lavora “per una soluzione politica, ma dobbiamo prepararci anche nel caso di un’eventuale aggressione militare all’Ucraina”. Nel chiarire la posizione della Germania all’interno della crisi Ucraina, Scholz non nasconde la centralità della questione energetica. A confermarlo il suo portavoce del ministero tedesco dell’economia e del clima: “Il livello delle riserve di gas in Germania, in un contesto di tensioni con la Russia, è sceso ad un livello preoccupante”.

“Seguiamo la situazione dei livelli di stoccaggio, e in questo momento è sicuramente preoccupante”, ha continuato il portavoce, specificando che “al momento si attestano al 35-36%. Solo poco tempo fa erano già scesi al 40% contro l’82% del 2020”.

La posizione dell’Ue

“L’Unione Europea, insieme ai partner della Nato, è pronta a continuare il dialogo con la Russia sui modi per rafforzare la sicurezza di tutti e ritiene che l’Osce sia il forum appropriato per affrontare le preoccupazioni di sicurezza di tutte le parti interessate, in complementarità con altri formati esistenti, compreso il Consiglio Nato-Russia”.

Lo si sostiene all’interno di una lettera preparata dal servizio diplomatico europeo, a nome di tutti i Paesi membri, in risposta alla recente richiesta di chiarimenti di Mosca, che pretendeva però risposte “dai singoli stati”.