Stefano Fassina, economista e Deputato di Leu, è intervenuto ai microfoni de L’Italia s’è Desta condotta dal Direttore Gianluca Fabi e Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus per parlare del caro bollette e di quali iniziative vorrà mettere in campo il Governo Draghi.

“Ci è stata raccontata la favola di Super Mario che arrivava e aggiustava tutto. La realtà ora si prende la rivincita. Sono state fissate delle aspettative che erano eccessive e propagandiste. Sul caro energia facciamo i conti con carenze strutturali, con un’Unione Europea che procede in ordine sparso e tensioni geopolitiche che si risolvono da Palazzo Chigi. Ci sono elementi che riguardano la scarsa consapevolezza che ha questo Governo delle condizioni in cui vivono molte famiglie ed imprese. Il problema energia non si risolve con lo scostamento o un decreto. L’emergenza però c’è e bisogna intervenire. Fare micro interventi e piccoli scostamenti non servono. La prossima settimana dovrebbe arrivare questo decreto che interviene, tardi, sui costi dell’energia con una quantità di risorse inadeguata per il problema che abbiamo di fronte”.

Caro bollette, pesa il debito pubblico

A pesare secondo Fassina c’è ancora il debito pubblico: “Abbiamo un problema serio di debito pubblico, ci sono prospettive sui tassi di interesse in rialzo quindi non si può essere disinvolti e fare un altro scostamento come fosse una cosa banale. Il punto è scegliere tra due mali: gli effetti sull’economia reale dell’aumento delle bollette e quello del debito pubblico. Per me serve soccorrere famiglie ed imprese. Anche perché il non intervenire sulle bollette produrrebbe un contraccolpo economico  che sarebbe ancora peggiore”.

Fassina infine ha parlato dell’ultimo anno di questa legislatura: “La legislatura Draghi è praticamente finita. La vicenda del Quirinale è stata rilevante anche per Draghi che ci puntava. La legislatura volge al termine. Credo sia dovere di tutti tenere conto di una Nazione in grande sofferenza. Non possiamo dedicarci solo alla campagna elettorale ed il Governo deve tenere conto del Parlamento”.