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Complice la pandemia, cucinare è diventata l’ultima frontiera antistress

Tra i vari cambiamenti che ha portato la pandemia, troviamo anche in nostro rapporto con la cucina. Ci ritroviamo davanti ai fornelli molto più di prima e trascorriamo più tempo a preparare i nostri pasti. Cucinare però, è diventato anche un potente antistress per molti di noi. Abbiamo cominciato con il lockdown, forse un po’ per gioco, ma stiamo proseguendo tutt’ora. Sia perché abbiamo capito che la salute passa per ciò che mangiamo e dunque siamo diventati molto più attenti e consapevoli, sia perché è un modo per tenere unite la famiglia in questo momento delicato. Il cibo, cucinato in casa, è diventato una specie di coperta di Linus, una super protezione e del resto da tempo si parla di comfort food per il piacere che ci restituiscono certi piatti di famiglia e della tradizione che infatti abbiamo ricominciato a cucinare prendendoci del tempo molto più di prima.

famiglia a tavola

Cucinare come anti-stress.

In risposta alla pandemia e alle diverse sfide mentali ed emotive degli ultimi mesi, molti di noi hanno scelto il cucinare come strumento per gestire i propri livelli di stress. L’idea dei rituali legati alla preparazione e al consumo del cibo, attuando diverse modalità di cottura, diventa uno strumento per allentare le tensioni e procura un senso di piacere.  In Italia, in particolare, la preparazione della pizza sarebbe legata anche ad una questione di comfort food, vale a dire tutti quei piatti o alimenti che pervadono di un senso di piacere, che soddisfano un bisogno emotivo e donano benessere al corpo. Possono essere cibi legati alla memoria di una persona, un luogo, un momento della propria vita o più semplicemente cibi dolci che come è noto consolano.

mangiare sano

Il comfort food multisensoriale favorisce il benessere.

Il mondo dei social media incoraggia i prodotti della nostra cucina in casa e fuori a coinvolgere tutti i nostri sensi e non solo il gusto. Concentrarsi sulle sfumature di colore e sulla presentazione dei piatti, così come sulla sua consistenza e sui suoni che si producono durante la preparazione, può essere un modo per esplorare le connessioni tra il benessere emotivo e il cibo. Come nel design anche in cucina entra in scena la Texture. La consistenza assume un ruolo determinante nell’esperienza del gusto. I palati diventano sempre più raffinati, colgono più sfumature, ricercano sensazioni rassicuranti, confortevoli. Ecco allora che cibo e bevande con una precisa consistenza, possono essere molto più soddisfacenti da consumare. Le persone tendono ad essere attratte da cibi con consistenze distintive (come lisce, croccanti o gommose) quando vogliono alleviare lo stress o trovare conforto proprio attraverso il cibo.