Da una parte un bambino di soli due anni che deve essere operato al cuore, dall’altra due genitori modenesi convintamente no vax che chiedono per il loro piccolo solo sangue di persone non vaccinate. La vicenda avviene al policlinico Sant’Orsola di Bologna, nosocomio che si è rivolto al tribunale di Modena per superare le rimostranze dei parenti del piccolo.

La ricerca del sangue no vax su Telegram

Alla piattaforma di messaggistica si sono rivolti i genitori, cercando donatori non vaccinati che potessero garantire il sangue utile per l’intervento cardiaco del bambino. Sarebbero, stando alla Gazzetta di Modena, 44 le persone che hanno risposto all’appello della coppia e sarebbero pronti a donare il loro sangue “pulito” al piccolo bambino. Il tutto nonostante sia Ministero sia Avis (l’associazione dei donatori di sangue) abbiano da tempo rassicurato sulle trasfusioni.

Ma l’ospedale dice no. Il Sant’Orsola di Bologna si è opposto a questa caccia al sangue no vax e il caso è finito in tribunale.

Il giudice accoglie il ricorso dell’ospedale

Il giudice tutelare di Modena ha accolto il ricorso dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna perché ha ritenuto che ci sono tutte le garanzie di assoluta sicurezza nel sangue fornito dall’ospedale, qualsiasi sia la sua provenienza. Secondo il giudice quindi l’intervento al cuore deve essere eseguito nonostante l’obiezione dei genitori.

La conferma della decisione del giudice è arrivata dall’avvocato Ugo Bertaglia, che tutela gli interessi dei genitori. Bertaglia ha spiegato che i suoi assistiti non hanno “mai negato il consenso all’intervento e lo hanno ribadito al giudice tutelare” che li ha sentiti in udienza. Ma hanno chiesto “per motivi di carattere religioso” che il sangue della trasfusione venisse da soggetti non vaccinati. Ora il legale valuterà se impugnare la decisione del giudice.

L’operazione al bimbo cardiopatico

La vicenda è iniziata qualche settimana fa, quando la famiglia originaria del Modenese ha informato i medici bolognesi che per il loro bambino non sarebbe stato accettato in nessun caso sangue no vax. Il piccolo di due anni, è seguito dalla cardiologia pediatrica del policlinico e dovrebbe essere operato dalla cardiochirurgia. Due reparti d’eccellenza. Con il ricorso fatto dal policlinico al tribunale di Modena, i vertici dell’ospedale ritengono che “l’intervento chirurgico programmato non sia rinviabile“, ma che occorre “procedere con urgenza al ricovero e all’intervento“. Vista la “particolare patologia” del piccolo, prima si interviene meglio è.

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