Le politiche per il trattamento dei dati personali da parte del gruppo Meta non si accordano con quelle Europee.
Se così non dovesse essere, se la possibilità di trasferire, conservare e utilizzare i dati degli utenti europei non verrà concessa al Gruppo, allora il colosso mondiale potrebbe rischiare di chiudere le sue attività nel nostro continente.
Una possibilità che ha ventilato il fondatore Mark Zuckerberg nel rapporto annuale della società alla Sec – l’equivalente statunitense della nostra Consob.
Meta minaccia l’Europa: nel mirino la gestione dati
La notizia arrivata dagli Stati Uniti provoca una replica immediata da parte dell’Unione.
“Non abbiamo commenti da fare al momento sull’annuncio di Meta” tuttavia “una cosa deve essere assolutamente chiara: l’Ue stabilisce la sua legislazione tenendo conto dei suoi valori e degli interessi dei consumatori e dei cittadini”.
Ha detto il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer.
L’Ue tiene “ovviamente conto dei punti di vista espressi dagli operatori economici, ma agisce autonomamente quando deve stabilire i suoi regolamenti” ha aggiunto il portavoce.
La replica dell’azienda di Zuckerberg
Secondo la dichiarazione del portavoce di Meta, invece, la società non avrebbe assolutamente alcun desiderio di ritirarsi dal piano europeo ma le aziende hanno bisogno di regole chiare e globali per proteggere a lungo temine i flussi di dati tra Stati Uniti ed Ue e Meta si basa proprio su questi ultimi.
Per fornire un servizio globale, l’azienda segue regole europee e si basa sulle Clausole Contrattuali Tipo (Standard Contractual Clauses) e su adeguate misure di protezione dei dati.
Quali dati e dove?
I dati degli utenti sono gestiti dalla piattaforma americana e, sin dall’origine e dalla diffusione di Facebook in Italia, l’archiviazione e il processo delle informazioni relative agli utenti sono state in mano agli Stati Uniti. Soprattutto per quanto concerne la segmentazione (targeting) pubblicitaria, ovvero l’unione degli interessi di un determinato utente con i prodotti selezionati dall’algoritmo e che gli vengono mostrati.
Che cosa accadrà e perché?
Il report annuale che Mark Zuckerberg ha consegnato alla SEC Meta contiene al suo interno la decisione di dover trasferire dati tra paesi e regioni che aderiscono alla piattaforma.
Qualora questo dovesse venire negato i servizi di meta potrebbero risentirne così come il modo in cui Meta fornisce i servizi e la capacità di indirizzare gli annunci, ciò potrebbe comportare che l’Azienda potrebbe non essere in grado di offrire i prodotti più importanti per la sua salvaguardia, e con questi Facebook, Instagram e WhatsApp.
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