Conte sospeso dalla presidenza del Movimento Cinque Stelle. Il partito sempre più nel caos. Il Tribunale di Napoli ha sospeso l’efficacia delle delibere che avevano modificato lo Statuto del Movimento consentendo l’elezione di Giuseppe Conte come presidente del partito. I provvedimenti, che risalgono al 3 e al 5 agosto dello scorso anno, sono stati sospesi in via cautelare per la sussistenza di “gravi vizi nel processo decisionale”. Dunque, decade la carica dell’ex Premier come presidente dei pentastellati. Un ulteriore terremoto nei Cinquestelle in una fase già molto delicata: il Movimento è diviso fra Conte, i parlamentari vicini a Di Maio e i battitori liberi.

Conte sospeso dalla presidenza del Movimento Cinque Stelle, la sentenza del Tribunale di Napoli

Le due delibere che ridisegnavano il volto del M5S, dotandolo di un nuovo statuto e incoronando Giuseppe Conte leader del Movimento sono state “sospese” dalla  settima sezione civile del tribunale di Napoli. Lo scorso 24 dicembre i giudici avevano rifiutato l’istanza di sospensione dello Statuto per questo un gruppo di attivisti aveva presentato ricorso. La settimana scorsa era stato preso in esame il ricorso. E ieri è arrivata la decisione che è stata annunciata dall’avvocato Lorenzo Borré, il quale ha sostenuto il ricorso di tre militanti, in rappresentanza di diverse centinaia di iscritti che hanno partecipato al pagamento delle spese legali con una raccolta di fondi. Il ricorso era stato presentato dagli attivisti campani Steven Brian Hutchinson, Liliana Coppola e Renato Delle Donne, tra i dissidenti e fondatori del gruppo ‘No Alleanze’, difesi dall’avvocato Lorenzo Borrè, contro il Movimento 5 Stelle, rappresentato dal legale Francesco Astone. Borrè è noto per aver difeso in questi anni vari dissidenti ed espulsi M5s.

“Risultano sussistere ‘gravi motivi’ che giustificano la sospensione cautelare delle delibere”. Scrivono i giudici della settima sezione civile del tribunale di Napoli.

Questi “gravi vizi nel processo decisionale” sono l’esclusione dal voto di oltre un terzo degli iscritti e il conseguente mancato raggiungimento del quorum.

Le parole dell’avvocato Borrè che ha presentato il ricorso

Il M5S si trova all’anno zero con l’azzeramento delle sue cariche. Unica via di uscita, la costituzione del Comitato direttivo. Altre fughe in avanti, insistendo con le procedure già annullate dal Tribunale, rischiano di porre il M5S su un binario morto. In questo momento la guida non c’è, il M5S è stato totalmente decapitato“.

Ha detto all’Adnkronos Lorenzo Borrè, l’avvocato che popola da sempre gli incubi del M5S, colui che ha dato vita ai primi ricorsi degli espulsi del Movimento, costringendo Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio a riscrivere più e più volte le regole che costituiscono l’ossatura del Movimento.

Gli attivisti che hanno presentato il ricorso

Chiediamo il ripristino della democrazia interna, lasciando spazio agli iscritti e mettendo da parte i responsabili di questo sfacelo, i responsabili di questa distruzione del Movimento”.

A spiegarlo alla Dire è stato Steven Hutchinson, uno dei tre attivisti 5 Stelle che hanno presentato ricorso contro le delibere dell’agosto 2021 di modifica dello statuto e di nomina di Giuseppe Conte come presidente del Movimento 5 Stelle.

“I responsabili della distruzione del Movimento? Sono Vito Crimi, tutta la classe dirigente, Grillo stesso ha le sue responsabilità. Grillo si era esposto pubblicamente, aveva messo sull’attenti il gruppo. I magnifici 7 andarono a Marina di Bibbona, c’erano anche Di Maio e Fico, e spingevano per modifiche allo statuto, ma in realtà hanno fallito perché, come certificato dal tribunale, erano illegittime. Per mesi abbiamo cercato di parlare con la dirigenza, il ricorso è stato l’ultima spiaggia. Ora si riparta dagli Stati generali“.

Conte sospeso dalla carica di presidente del M5S, la reazione dell’ex Premier

“La mia leadership del M5S è un legame politico prima che giuridico, si basa ed è fondata sulla profonda condivisione di principi e di valori e non dipende dalle carte bollate”.

Questa la replica di Giuseppe Conte alla decisione dei giudici, dopo un incontro con Vito Crimi. L’ex capo politico reggente a sua volta ha dichiarato:

“La nostra comunità è stata chiara su Conte. Ora si procederà ad una nuova votazione secondo le indicazioni del giudice di Napoli”.

I contrasti nel M5S, tra Di Maio e Conte

I contrasti nel M5S sono venuti tutti a galla nella partita sul Quirinale. I due principali leader del partito, il presidente Giuseppe Conte e il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, hanno avuto posizioni opposte in diverse fasi della trattativa, espresse senza troppi giri di parole ai microfoni dei giornalisti. Tra i due ormai non corre buon sangue, hanno visioni diverse sul futuro del Movimento. Di Maio viene descritto da mesi come il leader del Movimento 5 Stelle più ostile a Conte. L’ex presidente del Consiglio, con un atteggiamento più di contrasto al Governo Draghi, starebbe cercando di rafforzare i legami con l’ala più radicale del Movimento. Luigi Di Maio sostiene esplicitamente il governo di Mario Draghi e nel corso del tempo ha preso posizioni più moderate rispetto al resto del Movimento. Il 5 febbraio Di Maio si è dimesso dal Comitato di garanzia.

Giuseppe Conte ha parlato dei rapporto con il ministro degli Esteri nella trasmissione di La7 “Otto e mezzo”:

“Di Maio l’ho sentito per telefono e mi ha detto che é desideroso di esprimere idee e progetti. È vero, un passaggio difficile c’è stato ma l’interesse del Movimento viene sempre prima delle persone. Non é nell’orizzonte delle cose che Di Maio venga espulso ma é ovvio che lui, che é l’ex leader, ha delle responsabilità in più. Una leadership vera non ha mai paura del confronto sulle idee ma di fronte ad un attacco così plastico, in televisione, non si può fare finta di nulla”.

Fra i temi divisivi anche il limite dei due mandati.

“Questa regola ha un fondamento che va mantenuto, ne vorrei discutere con Grillo, ma ragionerei sul trovare qualche volta delle deroghe…”.

Ha osservato l’ex premier, ma senza sbilanciarsi sul caso Di Maio, già eletto due volte in Parlamento:

“Adesso non personalizziamo, a tempo debito faremo le valutazioni del caso”.

La posizione del M5S

Il Movimento 5 Stelle in una nota:

“Va chiarito, in particolare, che il provvedimento del Tribunale di Napoli non ha accertato l’invalidità delle delibere adottate, ma dispone, in via meramente provvisoria, la sola ‘sospensione’ delle suddette delibere. Il Movimento aveva già in programma, proprio in questi giorni, la convocazione di un’assemblea per sottoporre al voto degli iscritti alcune modifiche statutarie in adesione ai rilievi della Commissione di garanzia per gli statuti e la trasparenza dei partiti politici. Sarà questa l’occasione per proporre agli iscritti – anche con meno di sei mesi di anzianità – la ratifica delle delibere sospese in via provvisoria”.

Il commento stringato dell’ex pentastellato Di Battista

L’ex esponente pentastellato Alessandro Di Battista ha commentato con un laconico:

“Se solo Gianroberto (Casaleggio, fondatore del M5S insieme a Grillo, ndr) potesse scendere giù per un paio d’ore…”.