No Vax, in Canada è rivolta. Watson: “Stiamo perdendo la battaglia”.

Monta la protesta dei no vax in Canada. Il sindaco di Ottawa, Jim Watson, ha proclamato lo stato di emergenza dopo che il centro della città è stato paralizzato da giorni dal ‘Freedom Convoy’, la protesta dei camionisti contro le restrizioni introdotte per contenere la diffusione dei contagi di Covid-19.

Dopo una settimana di manifestazioni e proteste lo si può dire senza il rischio di essere smentiti, i disordini in corso in Canada contro l’obbligo vaccinale hanno assunto i contorni di una rivolta. Il Freedom Convoy è giunto ad Ottawa da 7 giorni e, stando agli aggiornamenti diffusi dalla polizia, sono almeno 500 i veicoli pesanti associati alla manifestazione che si trovano nella zona rossa della città. I manifestanti, il cui numero aumenta esponenzialmente di ora in ora, dichiarano che rimarranno in strada fino a quando tutti i provvedimenti e le restrizioni Covid-19 non saranno scomparsi.

No vax: la “resa” di Watson

Il sindaco di Ottava Jim Watson ha lanciato l’allarme rispetto allo stato di agitazione nella capitale: “La situazione è totalmente fuori controllo nella capitale canadese, il cui centro è occupato da una settimana dai manifestanti che protestano contro le restrizioni anti Covid. La situazione ora è completamente fuori controllo perché’ sono i manifestanti a fare la legge”, ha ammesso Watson.

“Stiamo perdendo la battaglia, dobbiamo riprenderci la nostra città”, ha aggiunto il primo cittadino, giudicando “inaccettabile” il comportamento della folla che blocca le strade e suona il clacson.

La strategia anti-protesta

Visto l’incredibile supporto che hanno ricevuto i manifestanti, anche sul fronte dei finanziamenti economici, le autorità governative e della polizia di Ottawa hanno fatto in modo di interrompere una delle principali fonti di supporto finanziario dei manifestanti. Motivazione? Una presunta “violazione delle norme” a seguito di non meglio specificati “atti violenti” compiuti dai dimostranti che stanno manifestando dallo scorso 23 gennaio.

La piattaforma di crowdfunding GoFundMe aveva già raccolto oltre 6 milioni di euro da donare ai camionisti in protesta sotto forma di carburante, cibo e alloggi. E invece quella campagna milionaria, la seconda per volume di denaro raccolto nella storia del Canada, è stata bloccata con i soldi rimborsati ai donatori.

Linea dura della polizia

Le autorità hanno definito la protesta come un’occupazione dirompente ben organizzata, considerando la possibilità che possa divenire “sempre più instabile e pericolosa”. Proprio per arginare l’escalation della protesta il capo della polizia ha affermato che verranno risparmiate risorse per far cessare i disordini ed ha persino avvertito i suoi colleghi che chiunque fosse stato visto dare “cibo, acqua, carburante, logistica o finanziamenti” ad un manifestante, sarebbe stato perseguito nella misura massima consentita dalla legge.