Lamorgese: “con gli studenti un cortocircuito”. Il Ministro dell’Interno, presso la Prefettura di Milano, durante il comitato di ordine pubblico e sicurezza,  torna sugli scontri in piazza con gli studenti  e sottolinea quello che è emerso in sede di valutazione dei fatti: “quello che ci siamo detti è che si è creato un cortocircuito, da una parte c’era una direttiva emanata per ragioni di salute pubblica” e dall’altra parte c’erano gli studenti che sentivano il bisogno di manifestare.”

Lamorgese: “con gli studenti un cortocircuito”

La ministra dell’Interno  Lamorgese, affrontando il tema delle manifestazioni studentesche dopo gli scontri a Torino e Milano evidenzia  l’esigenza di trovare “un bilanciamento”, considerando che si trattava di “ragazzi” che stavano manifestando per la morte di un loro coetaneo e che allo stesso tempo “le forze di polizia si sono trovate con una cinquantina di presenti che hanno cercato di andare in una zona non prevista”.

Scontri: “ascoltare entrambi le parti”

Per la Ministra Lamorgese é fondamentale ascoltare e prendere in considerazione le motivazioni di entrambe le parti. “Quando ci sono ragazzi che manifestano per questioni gravissime come la morte di un ragazzo c’è da avere la massima attenzione, ma non possiamo ignorare che in questo momento c’è una circolare per la salute pubblica”, puntualizza la Lamorgese che parlando ricorda anche “la gravità” dei fatti accaduti.

Lamorgese:”Ricostruire rapporto tra società e studenti”

La Lamorgese affida ovviamente alla magistratura il compito di farne una ricostruzione  “minuziosa”. Per la ministra però bisogna ripartire da una certezza : “Questo corto circuito bisogna disinnescarlo”, favorendo “il dialogo” con i giovani. “Bisogna ricostruire un rapporto corretto nella società e con i ragazzi, aprendo una linea di dialogo costante”, ribadisce la Ministra.

Pnrr e mafie

Si è parlato durante il comitato anche dei fondi del Pnrr a rischio per l’attenzione della criminalità organizzata :”abbiamo parlato dei fondi per il Pnrr e dell’esigenza di garantire tutte le tutele per far sì che le risorse non vadano nelle mani della criminalità organizzata, che si adatta facilmente alle nuove situazioni” ha concluso la Lamorgese.