Nel giorno dell’avvio delle nuove regole per la scuola sulle quarantene e la DAD, oggi 7 febbraio, Mario Rusconi, Presidente dell’Associazione Nazionale Presidi di Roma è intervenuto ai microfoni de L’Italia s’è Desta condotta dal direttore Gianluca Fabi e Matteo Torrioli su Radio Cusano Campus.
“In precedenza bastavano uno o due studenti che avessero contratto il virus che tutta la classe finiva in quarantena e in Dad – ricorda Rusconi – questo allenamento delle maglie costrittive ricade in gran parte sulle scuole. Nella giornata di domenica ci sono state comunicate tutta una serie di regole ma in quella comunicazione c’erano tantissimi errori che hanno mandato nel panico dirigenti scolastici e insegnanti. Noi chiediamo, specialmente da parte delle istituzioni, che ci sia un’attenta regia di tutte le misure che devono essere messe in cantiere. Non possiamo fare i conti con una burocrazia che è distratta, lenta e poco efficiente”.
Regole scuola dal 7 febbraio, la burocrazia ferma tutto
Rusconi ha spiegato le difficoltà logistiche e pratiche che incontrano le scuole: “Il cambiamento non è tanto sui numeri. Le scuole devono essere in contatto con i medici di base e le varie aziende sanitaria che non stanno dando il meglio. Alcune ASL staccano il venerdì a mezzogiorno e ripartono il lunedì, come se il covid si prendesse una pausa durante il week end”.
In molti hanno parlato di discriminazione tra vaccinati e non: “La scuola deve essere inclusiva, soprattutto per tutte le fasce deboli. In questo caso la decisione presa per una fascia debole, rappresentata da bambini e ragazzini non protetti dal vaccino, ci ha lasciato perplessi come educatori. Capiamo la misura dal punto di vista della profilassi anti covid. La scuola però include, non esclude ma alla fine le regole la rispettiamo. Una volta “DS” era l’acronimo di dirigente scolastico, ora sta per “dirigente sanitario”. La scuola poi non è solo il presidi, bisogne elogiare gli insegnati per il lavoro svolto”.