“Nel Movimento nessuno è indispensabile, nemmeno io”, firmato Giuseppe Conte. Il capo politico dei 5 Stelle risponde per le rime a Luigi Di Maio, dopo le dimissioni del ministero degli Esteri dal comitato di garanzia.

Conte: “A me spetta riassumere la linea politica del Movimento”

In un’intervista a La Stampa, Giuseppe Conte non si tira indietro e respinge tutte le accuse tributategli, soprattutto da coloro che esprimono malumori riguardo alla poca possibilità di dialogo con il capo politico: “Mi dicono che nella storia del Movimento non ci siano mai stati tanti incontri e cabine di regia come in questi mesi. Questo sforzo – prosegue l’ex Premier – serve a mettere a punto in maniera collegiale una linea politica che spetta a me riassumere e portare avanti. Seguire un diverso indirizzo, andare in direzioni opposte, non significa tanto indebolire una leadership quanto creare confusione e danneggiare il Movimento”. Poi la stoccata, pur senza menzionarlo, a Di Maio: “Quando una linea passa in assemblea congiunta e viene costantemente aggiornata in cabina di regia va rispettata. Non possono esserci agende personali, doppie o triple”.

La forza del Movimento? “Non cedere al correntismo”

Ciò che distingue, secondo Giuseppe Conte, i 5 Stelle dagli altri partiti politici è la sua resilienza “al correntismo della vecchia politica”. Corrente che Luigi Di Maio rappresenta oggi e le cui dimissioni dal comitato di garanzia per Conte sono state “doverose”. Sul tavolo, fra le altre cose, e non proprio l’ultima, la questione del doppio mandato parlamentare: per molti rappresentanti del Movimento infatti, fra meno di un anno sarà il momento di rinunciare a proseguire la carriera politica. Il vincolo al doppio mandato però per Giuseppe Conte ancora non è una questione “all’ordine del giorno” ma sulla vicenda “saranno coinvolti gli iscritti”. Il capo politico poi ribadisce il suo impegno: “Lavorerò perché tutti nel Movimento possano sentirsi parte di una medesima comunità, possano condividere principi e valori, siano generosi e non si lascino distrarre dai propri destini personali”.

La rottura dopo il Mattarella bis

La frattura fra Conte e Di Maio si è esacerbata dopo la riconferma al Colle di Sergio Mattarella, con accuse di accordi sottobanco fra Conte e il centrodestra (leggasi Matteo Salvini): “Si è molto fantasticato – dice l’avvocato pugliese – su questo dialogo che ho intrattenuto con il centrodestra e Salvini in particolare anche a nome del Pd e di Leu. Ma dialogo – avverte Conte – non significa sotterfugi né accordi inconfessabili”.

Giuseppe Conte avvisa il governo: “Draghi sia coraggioso”

La chiacchierata con La Stampa poi si declina in fase governativa: “Servono risposte coraggiose”, dice il leader 5 Stelle rivolto al capo del governo. Il che significa anche un nuovo, ipotetico, scostamento di bilancio per cercare di calmierare il caro bollette che rischia di investire le famiglie e le imprese del nostro Paese. Attenzione anche al comparto della sanità, che si trova davanti ad “oltre un milione di interventi e operazioni slittate” causa pandemia.