Dad scuola, ecco cosa cambia con le nuove regole. Da oggi entrano infatti in vigore le nuove regole per le quarantene a scuola dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto 4 febbraio n. 5. Le nuove norme sono state illustrate in dettaglio dai ministri dell’Istruzione, Patrizio Bianchi e della Sanità, Roberto Speranza.

Come spiegato nelle Faq pubblicate sul sito del Ministero dell’Istruzione, dovranno rientrare a scuola tutti gli studenti «vaccinati o guariti» delle scuole elementari che avevano in classe fino a 5 compagni positivi. Sulla carta circa 600 mila studenti sono attesi in classe.

Ma nel mondo della scuola non mancano comunque le polemiche: secondo i presidi “regna la confusione” e i dirigenti sono perplessi. Antonello Giannelli, presidente di Anp, l’Associazione nazionale dei presidi, lamenta il fatto che l’applicazione delle nuove regole prenda il via il lunedì, “con classi che devono tornare in presenza ma non lo sanno“.

Scuola dell’infanzia

Negli asili nido e nelle scuole dell’infanzia, tutti i bambini rimarranno a casa solo quando in classe ci saranno almeno cinque casi di positività al Covid. In quel caso, le attività didattiche saranno sospese per cinque giorni.

Cambiano anche le regole per poter ritornare in classe dopo i contagi. Il decreto introduce un’ulteriore novità: i tamponi ‘fai da te’, che finora, il governo aveva considerato non validi in modo ufficiale per mettere fine alla quarantena. Se l’esito è negativo, per rientrare in classe basterà l’autocertificazione.

Scuola primaria

Fino a quattro casi di positività, gli alunni, vaccinati e non, continuano a seguire le attività didattiche in presenza con l’utilizzo di mascherina Ffp2 da parte di docenti e alunni con più di 6 anni di età e fino al decimo giorno successivo alla conoscenza dell’ultimo caso accertato positivo al Covid.

Dal quinto caso di positività in poi, invece, i provvedimenti sono diversi a seconda che si parli di alunni vaccinati o non vaccinati.

Alunni vaccinati

E’ prevista unicamente l’autosorveglianza. Finora, invece, con due positivi in classe scattava non solo la Dad di 10 giorni ma anche la quarantena per tutta la classe. Ora, invece, continuano a seguire le attività didattiche in presenza con mascherina Ffp2 (per dieci giorni) sia docenti che alunni con più di 6 anni di età ed è obbligatorio effettuare un test antigenico alla prima comparsa dei sintomi.

 Alunni non vaccinati

Per i non vaccinati, oppure vaccinati o guariti da più di 120 giorni, invece, dal quinto caso in poi c’è la Dad e la quarantena per 5 giorni. La bozza del decreto specifica che la sospensione delle attività avviene se “l’accertamento del quinto caso di positività si verifica entro cinque giorni dall’accertamento del caso precedente”. La quarantena cessa in seguito all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare (per i successivi 5 giorni si è però tenuti a indossare la mascherina Ffp2). Per rientrare basta il tampone negativo e non è necessario un certificato della Asl o del medico.

Scuola secondaria (primo e secondo grado)

Con un caso di positività tra gli studenti, le norme restano le stesse: l’attività prosegue per tutti (vaccinati e non) in presenza con l’utilizzo della mascherina Ffp2 da parte di alunni e docenti.

Le cose cambiano al verificarsi di 2 o più casi. Per coloro che hanno concluso il ciclo vaccinale da meno di 120 giorni o che sono guariti da meno di 120 giorni o che hanno effettuato la dose di richiamo, l’attività didattica prosegue in presenza con l’utilizzo di mascherine Ffp2 per dieci giorni.

Per tutti gli altri studenti non vaccinati o vaccinati da meno di 120 giorni, le attività scolastiche proseguono in didattica digitale integrata per 5 giorni. Con annessa quarantena precauzionale. La quarantena termina all’esito negativo di un test antigenico rapido o molecolare.

Covid, Locatelli: “Obbligo di vaccino e Super Green Pass restino anche dopo il 30 giugno”

Da oggi entra anche in vigore il Green pass illimitato per chi ha fatto la terza dose del vaccino anti Covid-19, o ha fatto due dosi e poi è guarito dalla positività al Coronavirus.

Il coordinatore del Cts, Franco Locatelli chiede di prolungare le misure oltre la scadenza della legge attuale: «Non vedo la ratio di toglierlo. Allo stesso modo manterrei la premialità associata al Green Pass: ha senso che resti anche oltre giugno. Vaccinarsi è un segno di elevato sviluppo e di civiltà di un Paese».

«Omicron è meno violenta di Delta — osserva Locatelli — ma manda comunque le persone in ospedale. E anche se i casi caleranno i No Vax dovrebbero ricordarsi che, al di là di esporre loro stessi a rischio di una malattia grave, la loro scelta determina il sovraccarico dei servizi sanitari e ritardi o cancellazioni di screening oncologici, posticipazioni di interventi chirurgici e di attività di monitoraggio dei malati cronici. Grazie alla gestione della campagna vaccinale e alla gradualità e proporzionalità delle misure — ricorda Locatelli — l’Italia non ha più dovuto ricorrere al lockdown.

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