Non è tanto la sconfitta. Né il gap assottigliatosi con le inseguitrici. L’eredità del derby con cui dovrà fare i conti la Serie A offre opportunità per tutti, lasciando al solo Simone Inzaghi il compito di offrire risposte immediate per i suoi e per gli equilibri che sin qui si erano creati. Ora che di fronte a lei si apre un piccolo tour de force, l’Inter dovrà dimostrare con i risultati se le incognite emerse negli ultimi venti minuti della stracittadina siano imputabili al suo sonnacchioso ritrovarsi dopo la sosta, o se rechino in sé incertezze che possano minare la seconda metà di stagione dei neroazzurri, arrivati alla sosta in grande spolvero e rinfrancati da una campagna acquisti tesa a perfezionare una rosa che sin lì aveva saputo confermarsi come la più completa del campionato.
Dopo il derby, una Serie A per tre
Dal derby esce rafforzata la candidatura del Milan. E dai risultati della domenica riprende vigore la candidatura del Napoli. Alle spalle di queste tre, la Juventus sembra aver ritrovato il passo sicuro dei giorni migliori – complice un assetto offensivo da verificare in altri contesti e contro altri avversari – con cui mettere pressione a un’Atalanta incappata ancora una volta in uno dei tanti passi falsi casalinghi che hanno contraddistinto sin qui la sua stagione. La Coppa Italia prima e l’Europa poi daranno risposte in più, consolideranno giudizi per quel tanto di tempo che dividerà le tre contendenti dal prossimo incontro. Ma la sensazione è che i punti in ballo da qui sino alla prossima sosta della Nazionale possano avere un peso specifico importante ai fini della classifica finale.
Se il Milan è più abituato alla sofferenza, il Napoli da tempo vive nell’emergenza. Entrambe però sono condizioni destinate ad avere una fine, e già si è intuito come stiano permettendo loro di ritrovare lo smalto e le certezze che gli avevano permesso di guidare la classifica per il primo terzo di stagione. Tocca all’Inter adesso fare i conti con questo nuova sensazione di precarietà, con i dubbi e le paure che naturalmente porta con sé. Gli uomini si Simone Inzaghi sono i campioni d’Italia in carica, e questo sarà il tasto su cui insistere – individualmente e come collettivo. Le altre risposte, come sempre, le darà solo il campo.
Tutti imperfetti, tutti in ballo
Alle spalle delle prime tre, con Juventus e Atalanta impegnate ora in un testa a testa dall’esito incerto, prevale l’incertezza di chi non riesce a dare alla sua classifica quello slancio che servirebbe per scrollarsi di dosso il resto del gruppo. Regna un’imperfezione diffusa che rende tutti uguali e rimette tutti in corsa: quel che si ha e quel che di bello si lascia intuire, sembra sempre destinato a svanire allo scoccare del prossimo fischio. C’è spazio per i sogni di tutti, e tutti sognano la stessa cosa. Il tempo di svegliarsi è ancora di là da venire.