Basket auguri alla leggenda Pieri!

Il grande playmaker della Coppa dei Campioni del 1966 compie 85 anni

Oggi compie gli anni una delle mitiche “Scarpette Rosse” dell’Olimpia Milano.

Per chi non mastica di Pallacanestro, è stata una squadra, abbinata Simmenthal, il marchio della carne in scatola, che ha raggiunto l’apice nel 1966. Quando la squadra lombarda arrivò a vincere la Coppa dei Campioni.

La prima della sua gloriosa storia. Già perché per tornare in vetta al Vecchio Continente, l’Olimpia Milano ha impiegato altri 21 anni. Successe nel 1987 con Dan Peterson allenatore. La prima volta, invece, era Cesare Rubini. Triestino come il festeggiato odierno. Che è Gianfranco Pieri. Il quale ha avuto una crescita riferita alla visione di gioco come di rado capita, a uno che parte lungo, pivot o se preferite centro. E si ritrova a fare il playmaker, cioè il costruttore di gioco.

Dopo la Ginnastica Triestina era già un talento precoce

Da ragazzo Pieri ha iniziato con la Ginnastica Triestina, nel 1950. Era una squadra costurita in un centro ricreatorio, il “Giglio Padovan”. Nel 1953 e nel 1954 Gianfranco, ancora giovanissimo, ha vinto due titoli italiani nella categoria Juniores. L’anno successivo esordì in Serie A! E realizzò 35 punti alla Borletti Milano, che era uno squadrone, composto da Romeo Romanutti, Sergio Stefanini e soprattutto dal futuro Principe di Trieste, che sarebbe diventato il suo mentore, Cesare Rubini. Una leggenda, dello Sport, perché, nella Pallanuoto, è stato oro olimpico a Londra nel 1948 con il primo Settebello della storia azzurra dei gol segnati in vasca.

Il 6 febbraio del 1955, mentre festeggia i 18 anni, Pieri riceve la convocazione in maglia nazionale, per un torneo, da giocare a Pavia, contro la Svizzera.

Il padre di Gianfranco, per motivi professionali, trasferisce tutta la famiglia a Milano. Miglior regalo non poteva fare, al ragazzo. Che nel 1957 vince lo scudetto con la Simmenthal Milano ed è il miglior giocatore di tutta la Serie A. Tanto da essere insignito con il “Canestro d’oro”, votato da una giuria specializzata.

Pieri un ragazzo già…adulto

Viene soprannominato il Professore non solo perché porta gli occhiali anche in campo. Ma per la personalità e il carattere nonostante l’età non fosse delle più avanzate, all’interno della compagine milanese.

Nel 1959, come accade spesso ai grandi eroi dello Sport d’Italia, vedi Pietro Paolo Mennea di lì a qualche anno, Pieri vince la medaglia d’argento alle Universiadi, che si svolgono a Torino. Come capiterà anche nel 2025.

L’anno dopo a Roma, alle Olimpiadi, l’Italia arriva al 4° posto. Ma è una signora squadra. Non avrebbe preso parte, ai successivi Giochi Olimpici, per motivi di lavoro, restando a 70 presenze, in azzurro. Non male, per un ragazzino.

Nel 1966 la leggenda delle Scarpette Rosse conquista l’Europa

Che nel frattempo ottiene un altro scudetto, con l’Olimpia Milano. Da quel tricolore, siamo nel 1965, Gianfranco Pieri ottiene la Coppa dei Campioni nel 1966, primo trofeo europeo per una squadra italiana. Come nel 1963 era capitato al Milan, nel Calcio, di conquistare la più importante competizione continentale. L’allenatore del Real Madrid Baloncesto, Robert Busnel, dice che è il più grande regista europeo. Ha ragione.

In quella squadra giocano, con Gianfranco Pieri, Marco Binda, Giulio Iellini, poi passato a Roma, Franco Longhi, Massimo Marini, il fortissimo Sandro Riminucci, Giandomenico Ongaro, il loro compagno Gnocchi, Gabriele Vianello. E, come straniero in campionato, Skip Thoren, centro proveniente dall’America. Quell’anno la federazione limita l’impiego degli stranieri a uno soltanto. E l’Olimpia abbinata Simmenthal opta per il futuro senatore statunitense Bill Bradley, già affermato nella N.B.A. Il costruttore di quella splendida squadra è il triestino Cesare Rubini.

Pieri avrebbe lasciato Milano dopo aver segnato 3152 punti in 291 gare disputate. Per andare, sempre per motivi di lavoro, a Gorizia, vicino alla sua Trieste. Contribuì a portare il club friulano dalla B alla Serie A e lasciò l’attività agonistica nel 1970.

Nel 2002 Gianfranco Pieri ha vinto il Premio Olimpia, riconoscimento assegnato a chi ha contribuito in maniera determinante, alla crescita del club di Milano.

Nel 2007 è inserito nella Hall of Fame della Federazione Italiana Pallacanestro per la sua stupenda carriera da cestista. E a differenza di parecchi, non si è cimentato, nel ruolo di allenatore. Come per esempio è capitato a Cesare Rubini che, prima di smettere le scarpe sportive, è stato giocatore-allenatore. Esattamente come, seppur più brevemente, è successo a Sandro Gamba. Infatti questi ultimi due elementi, con Dino Meneghin, sono gli unici a essere stati inseriti nel Tempio delle Celebrità più importante del pianeta. Quello di Springfield, casa della National Basketball Association, più nota come NBA. Roba da brividi.

Pieri ha vinto 9 scudetti dal 1957 al 1967 e la succitata Coppa dei Campioni d’Europa. Tra i più spessi premi ricevuti, la Medaglia di Bronzo al Valore Atletico nel 1965, assegnata al giocatore triestino dal Comitato Olimpico Nazionale Italiano.

Basket auguri alla leggenda Pieri!

Oggi tutto l’ambiente del Basket festeggia gli 85 anni di un signor atleta, capace di passare dal giocare sotto canestro a guidare per mano una delle più talentuose formazioni di Pallacanestro della storia d’Europa. Tutto questo dopo gli 89 di Sandro Gamba di qualche mese fa. E l’Olimpia ricorda sempre, la sua storia. Che è in parte quella di un paese legato alla simbiosi tra il boom economico e le società sportive belle al punto da conquistare l’Europa.

Photo Credits: la foto è tratta dalla pagina Facebook dell’Olimpia Milano.

Ulteriori aggiornamenti sui personaggi della Pallacanestro li trovate su www.fip.it e su www.olimpiamilano.com