La crisi Ucraina assume di giorno in giorno contorni sempre più preoccupanti, sotto molteplici punti di vista. Il rischio del conflitto militare, dello scontro bellico sul campo, resta lo scenario inevitabilmente più drammatico ma non l’unico dalle determinanti ripercussioni economico-politiche. L’Europa guarda da spettatrice interessata alla Russia e lo fa essenzialmente per il gas. La questione dell’ipotetica guerra in Ucraina va letta, per un verso, come lotta di dominio sull’asse Washington-Mosca, sull’altro, quello che interessa il vecchio continente, in gioco c’è innanzitutto la sicurezza energetica.

Crisi Ucraina: Ue e Russia legate dal gas

La sinergia tra UE e Russia sulla fornitura di gas è diventata sempre più stretta nell’ultimo anno e se la situazione al confine ucraino dovesse peggiorare ancora, non è da escludere una ritorsione di Putin. Chi sta contro di noi resta senza gas. Sintetico ma terribilmente efficace.

L’Europa il gioco lo conosce e resta attore piuttosto vulnerabile. La crisi del gas è scoppiata prima dei venti di guerra ucraini e sta pesando seriamente sulle bollette energetiche dei cittadini europei.

Il gas tra Russia ed Europa: a che prezzo?

I numeri parlano chiaro: il gas russo verso l’Europa già a metà 2021 segnava un -25% rispetto alle attese e a gennaio 2022 è andata anche peggio, con un tonfo del 40%. Di conseguenza, i prezzi spot del gas sono schizzati alle stelle in un anno. Non a caso i leader delle nazioni europee stanno riattivando i canali con Mosca, assicurandosi la continuità delle forniture attraverso il consolidamento delle relazioni internazionali.

Macron vola da Putin

Il presidente francese si recherà in visita a Mosca questo lunedì, dove incontrerà Vladimir Putin. Martedì, volerà invece a Kiev per un incontro ufficiale con il presidente ucraino Zelensky. I colloqui seguono alcune telefonate avutesi nei giorni scorsi tra i due presidenti.

Stando a fonti ufficiali della presidenza francese, le telefonate hanno avuto come tema, innanzitutto, il tentativo di trovare una rapida soluzione alla situazione del Donbass e l’avvio di colloqui circa un equilibrio strategico in Europa, per ridurre i rischi geopolitici e garantire la sicurezza del continente europeo.