Un altro terremoto tormenta gli animi all’interno del Movimento Cinque Stelle. Luigi Di Maio si dimette dal comitato di garanzia, scegliendo di comunicarlo attraverso una lettera inviata al presidente del M5S Giuseppe Conte e al garante Beppe Grillo. Annuncia le sue dimissioni dal presidente e membro del comitato di garanzia, portando a dei risvolti che nei prossimi giorni faranno discutere all’interno del Movimento. Il ministro degli Esteri del governo Draghi spiega le sue motivazioni in una missiva indirizzata in particolare all’ex premier Giuseppe Conte. I due sono stati protagonisti di dibattiti interni, in particolare nei giorni dell’elezione del presidente della Repubblica.
Così comincia la lettera con la quale Di Maio annuncia le dimissioni dal comitato di garanzia: “Sono state giornate intense. L’elezione del Presidente della Repubblica è un momento importante per la democrazia parlamentare. Un momento in cui viene fatta una scelta che segna la storia della Repubblica per i successivi sette anni.Dopo la rielezione del presidente Sergio Mattarella, ho proposto di avviare una riflessione interna al Movimento”. Proprio il dibattito sulla presidenza della Repubblica ha innestato nel Movimento il primo di quelli che dovrebbero essere altri cambiamenti.
Di Maio lascia il comitato di garanzia: le parole verso Conte
Il rapporto con Giuseppe Conte, per il quale Di Maio ricoprì il ruolo di vicepremier nel Conte I, è ai minimi storici. In un passaggio della lettera sembra chiaro, seppur implicito, il riferimento all’ex leader dell’esecutivo: “Qui si vince o si perde tutti insieme, perché siamo una comunità che si basa sulla pluralità di idee, soprattutto in questo momento difficile per il Movimento 5 Stelle, che deve però riuscire a trovare le soluzioni per difendere la dignità dei cittadini e sostenere il mondo produttivo ancora alle prese con la pandemia.Spetta poi al presidente fare la sintesi e tracciare la strada da seguire. Ma l’ascolto è importantissimo”.