Arrivato a Montecitorio e accompagnato dai Presidenti delle due Camere, Roberto Fico ed Elisabetta Alberti Casellati, Sergio Mattarella alle 15.34 ha giurato come presidente della Repubblica.

Dopo aver ringraziato con una mano i delegati presenti in aula che avevano tributato lui un lungo applauso, il capo dello Stato ha preso la parola tornando ancora una volta a ribadire come “per me” si tratti di “una nuova chiamata alla responsabilità alla quale tuttavia non posso e non ho inteso sottrarmi”. “Ritorno di fronte a questa Assemblea, nel luogo più alto della rappresentanza democratica, dove la volontà popolare trova la sua massima espressione – ha poi proseguito Mattarella -. Vi ringrazio per la fiducia che mi avete manifestato chiamandomi per la seconda volta a rappresentare l’unità della Repubblica”.

Mattarella: “Il mio pensiero ai concittadini più in sofferenza”

Il primo pensiero del neo eletto capo dello Stato durante il suo giuramento è rivolto “a tutte le italiane e a tutti gli italiani: di ogni età, di ogni Regione, di ogni condizione sociale, di ogni orientamento politico. E, in particolare, a quelli più in sofferenza, che si attendono dalle istituzioni della Repubblica garanzia di diritti, rassicurazione, sostegno e risposte concrete al loro disagio”. E’ un discorso che guarda già oltre le difficoltà del momento quello di Sergio Mattarella, che sottolinea come si debba “nei prossimi anni disegnare e iniziare a costruire l’Italia del dopo emergenza. Un’Italia più giusta, più moderna, intensamente legata ai popoli amici che ci attorniano”, ma che sia soprattutto “capace di riannodare il patto costituzionale tra gli italiani e le loro istituzioni libere e democratiche”.

Mattarella: “Non comprimere tempi del Parlamento, e Csm superi logiche di appartenenza”

Attenzione particolare il Presidente ha voluto riservare per i tempi del Parlamento e sull’indispensabilità con cui questo venga sempre “posto in condizione di poter esaminare e valutare con tempi adeguati gli atti fondamentali di governo del Paese”. E indispensabile è anche che “le riforme annunciate per la giustizia giungano con immediatezza a compimento affinché il Consiglio superiore della Magistratura possa svolgere appieno la funzione che gli è propria, valorizzando le indiscusse alte professionalità su cui la Magistratura può contare, superando logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all’Ordine giudiziario”.

Scuola, sicurezza sul lavoro, violenza sulle donne

“Sosteniamo una scuola che sappia accogliere e trasmettere preparazione e cultura, come complesso dei valori e dei principi che fondano le ragioni del nostro stare insieme, volta ad assicurare parità di condizioni e di opportunità”, ha ricordato Mattarella durante il suo giuramento sottolineando come sia “doveroso ascoltare la voce degli studenti, che avvertono tutte le difficoltà del loro domani e cercano di esprimere esigenze, domande volte a superare squilibri e contraddizioni”.
Per Sergio Mattarella “Dignità è azzerare le morti sul lavoro, che feriscono la società e la coscienza di ognuno di noi”. E’ quanto afferma Sergio Mattarella, aggiungendo: “Perché la sicurezza del lavoro, di ogni lavoratore, riguarda il valore che attribuiamo alla vita. Mai più tragedie come quella del giovane Lorenzo Parelli, entrato in fabbrica per un progetto scuola-lavoro”.
E dignità, ha ancora una volta ricordato il capo dello Stato in chiusura di giuramento, “è impedire la violenza sulle donne, profonda, inaccettabile piaga che deve essere contrastata con vigore e sanata con la forza della cultura, dell’educazione, dell’esempio”.

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