L’attrice che il mondo ha imparato ad amare in “Ghost” e “Sister act” è davvero nei guai. E non è finzione cinematografica. Le dichiarazioni di Whoopi Goldberg sull’Olocausto stanno scuotendo Hollywood e, più in generale, la rete. Le conseguenze sono tutt’altro che leggere. Vediamo cos’è successo e quali scenari si stanno prospettando.

La frase di Whoopi Goldberg sull’Olocausto

Non è proprio piaciuto quel che ha detto l’artista afro-americana sul tema. Ecco le sue parole letterali:

“L’Olocausto non riguarda la razza ma la crudeltà dell’uomo sull’uomo e ha coinvolto due gruppi di bianchi.”

Questa è la frase incriminata di Whoopi Goldberg pronunciata durante la conduzione del suo talk show “The View”, che le è costata ben due settimane di sospensione da parte dell’ABC. Un’uscita poco felice che l’emtittente americana ha così demonizzato:

“La Goldberg ha pronunciato commenti sbagliati e offensivi. Per lei sarà meglio prendersi del tempo per riflettere e pensare all’impatto dei suoi commenti.”

La reazione

La conduttrice si era già scusata via Twitter subito dopo lo show con questo tweet sintetico ma chiaro:

“Sono dispiaciuta per il dolore causato.”

Troppo poco e troppo tardi. Ormai, infatti, la polemica su Whoopi Goldberg e l’Olocausto era già alle stelle e l’ ABC ha dovuto prendere dei provvedimenti immediati per salvare la faccia. Ancor più nello specifico, il Presidente di ABC News Kim Godwin ha scritto:

“Con effetto immediato, sospenderò Whoopi Goldberg per due settimane per i suoi commenti sbagliati e offensivi. L’intera organizzazione di ABC News è solidale con i nostri colleghi ebrei, amici, familiari e comunità. Queste decisioni non sono mai facili, ma necessarie. Proprio la scorsa settimana ho notato che la cultura di ABC News è motivata, gentile, inclusiva, rispettosa e trasparente. I commenti di Whoopi non sono in linea con questi valori.”

Il gossip

Voci di corridoio insistenti fanno notare che, lunedì scorso, nel suo talk show, la Goldberg era partita dal tema “caldo” della messa al bando del libro Maus di Art Spiegelman, graphic novel in cui si racconta lo sterminio nazista parlando degli ebrei come topi e i nazisti come gatti, deciso da un distretto scolastico del Tennessee:

La discussione era poi scivolata sullo sterminio degli ebrei. L’attrice aveva affermato che il genocidio nazista degli ebrei aveva coinvolto due gruppi di bianchi. Si è trattato della disumanità dell’uomo nei confronti di un altro uomo.

Quando il Premio Oscar ha realizzato che il baratro in cui s’era affacciata era pauroso, ha provato a porre rimedio con quest’altro tweet:

“Nello show di oggi, ho detto che l’Olocausto non riguarda la razza, ma la crudeltà dell’uomo sull’uomo. Avrei dovuto dire entrambe. Il popolo ebraico nel mondo ha sempre avuto il mio sostegno e questo non verrà mai meno.”