Monica Vitti, addio all’icona del dramma e della comicità.
“Roberto Russo, il suo compagno di questi anni, mi chiede di comunicare che Monica Vitti non c’è più. Lo faccio con grande dolore, affetto, rimpianto”, ad annunciare sui social la morte di Maria Luisa Ceciarelli, in arte Monica Vitti, è Walter Veltroni in un post pubblicato questa mattina. Monica Vitti aveva compiuto da qualche mese 90 anni, attrice icona del cinema italiano e musa di Michelangelo Antonioni, si era ritirata dalle scene undici anni fa quando fu ricevuta al Quirinale per i David di Donatello.

Il teatro e il cinema, il dramma e la commedia

Nata a Roma il 3 novembre 1931, Monica Vitti nella sua carriera attraversò il teatro e il cinema dal dramma alla commedia grazie alla capacità di dire senza parlare, comunicando in ogni ruolo un testo nuovo e cucito sulla sua figura. All’inizio del nuovo secolo e lentamente la Vitti inizia ad essere costretta a una malattia che impedisce tutte le sue capacità, l’Alzehimer la porterà piano a ritirarsi dalla scene senza però mai perdere la vena commediante che sempre le apparterrà.

La filmografia

Famosa per la trilogia dell’incomunicabilità di Antonioni, per cui vince ogni premio, tra i suoi film ricordiamo: “Modesty Blaise” (1966); “Ti ho sposato per allegria” (1967); “La ragazza con la pistola” (1968); “Amore mio, aiutami” (1969); “Ninì Tirabusciò” (1970); “Polvere di stelle” (1973); “Tosca” (1973); “Teresa la ladra” (1973); “Io so che tu sai che io so” (1982); “Flirt” (1983); “Scandalo segreto” (1990, di cui è stata anche sceneggiatrice e regista) ricevendo nel 1995 il Leone d’oro alla carriera alla Mostra del cinema di Venezia, collezionandolo insieme a 3 Nastri e 5 David di Donatello.

Torniamo a salutarla con le parole del ministro della Cultura Dario Franceschini: “Addio a Monica Vitti, addio alla regina del cinema italiano. Oggi è una giornata davvero triste, scompare una grande artista e una grande italiana”.

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