Si celebra oggi la Giornata Mondiale delle Zone Umide, il World Wetlands Day, dedicata a lagune, stagni, laghi, paludi e risorgive: aree chiave per la biodiversità e per la nostra sopravvivenza.  Le wetland infatti sono importanti riserve idriche e ci aiutano a difenderci da eventi meteo estremi come alluvioni e siccità.

2 febbraio, Giornata Mondiale delle Zone Umide

La scelta del 2 febbraio celebra l’adozione della convenzione omonima per la loro tutela, firmata nel 1971 nella città iraniana di Ramsar. Le celebrazioni di quest’anno sono particolarmente importanti perché si tratta del primo anniversario dal riconoscimento ufficiale ricevuto nel 2021 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Lo slogan dell’edizione 2022

Lo slogan delle celebrazioni di quest’anno è Value, Manage, Restore, Love Wetlands: riconoscerne il valore, proteggerle e gestirle adeguatamente, ripristinarle laddove sono state distrutte e imparare ad amarle per la loro bellezza e la loro importanza, a partire dalla loro incredibile biodiversità. Ma le wetland sono fondamentali anche per la nostra sopravvivenza grazie al loro ruolo di serbatoi di carbonio e di contrasto al cambiamento climatico, azione di depurazione delle acque, protezione da inondazioni, fornitura di fibre e materiali, oltre ad ospitare migliaia di specie ad esse legate.

L’impegno del WWF per imparare a conoscere le Wetland

Da oggi fino al 6 febbraio sarà possibile scoprirle grazie al lavoro del WWF: in molte delle Oasi WWF verranno organizzate passeggiate e visite guidate, workshop fotografici ed altri eventi pensati proprio per far scoprire a tutti la bellezza e l’importanza di questi ambienti davvero unici. Il WWF inoltre è partner a livello globale della prima #WorldWetlandsRun: l’iniziativa per scoprire le aree umide con una corsa o una semplice passeggiata che ha già raccolto l’iscrizione di migliaia di persone in oltre 100 paesi del mondo. Ognuna è pronta a raccontare, anche attraverso i propri profili social, come passerò la propria giornata a contatto con questi delicati ecosistemi per chiederne la tutela.

Fin dalla sua nascita il WWF si è occupato della tutela di zone umide, basti pensare che la prima Oasi WWF istituita in Italia nel 1967 è stata il lago di Burano in Toscana. Oggi in Italia si contato100 Oasi WWF di cui 78 contengono stagni, paludi, lagune. Aree che negli anni sono state difese e protette dal rischio di abusi e dall’eccessiva attività umana.

La mappa degli eventi dal 2 al 6 febbraio nelle Oasi WWF