Il numero uno della Lega di Serie A, Paolo Dal Pino ha rassegnato le sue dimissioni. In una lettera spiega i motivi e le volontà che lo hanno spinto a dare le sue dimissioni. Lo scenario cambierà con le elezioni che ci saranno in Lega dove il patron della Lazio, Claudio Lotito possiede la maggioranza e presumibilmente farà il massimo per imporre un nome a lui vicino come nuovo presidente della Lega.
Paolo Dal Pino lascia la Lega Serie A
Dopo “soli” due anni di presidenza, Paolo Dal Pino lascia la guida della Lega Serie A. Una decisione presa da tempo ma rinviata a causa del momento travagliato che il nostro movimento calcistico vive per via della pandemia da coronavirus. Dal Pino lascia per impegnarsi a tempo pieno nell’altro incarico che ricopre, è il Ceo di Telit Communication, un’azienda specializzata nella tecnologia wireless e servizi a valore aggiunto tra cui cloud, connettività e PaaS Application Enablement Services. Dopo le sue dimissioni, Dal Pino andrà a vivere con tutta la sua famiglia negli Stati Uniti e questo rendeva impossibile coniugare le due attività di Ceo, è una scelta di vita.
La lettera di dimissioni
In una lettera Paolo Dal Pino ha spiegato i motivi del suo addio: È stato un onore presiedere l’Assemblea e il Consiglio di Amministrazione di questa Associazione e ringrazio tutti voi per i due anni trascorsi insieme. Sin dall’inizio del mio mandato, ho cercato di affrontare i temi critici della Governance della Serie A e dell’innovazione, portando avanti la creazione di una Media Company e L’ingresso nel capitale dei fondi di Private Equity. Il primo progetto è stato realizzato nei fatti con il centro IBC di Lissone grazie al lavoro della struttura della Lega e spero che a breve avvenga anche la trasformazione della Governance con un modello di public company. La proposta dei fondi si è invece arenata per i motivi che conoscete. La bontà del progetto è stata poi purtroppo certificata da altri, con la Liga Spagnola che ha concluso un accordo con il Private Equity che aveva iniziato tutto con noi e con altre Leghe europee che stanno portando avanti la stessa visione strategica. Ho provato a proporre idee e innovazione in un contesto resistente al cambiamento. Sono orgoglioso di aver lavorato con una strettissima unità di intenti con la FIGC e ringrazio il Presidente Federale Gabriele Gravina, gentiluomo, amante di questo sport e guida ispirata del calcio italiano e dei principi di correttezza e lealtà sportiva con cui ho condiviso due anni di battaglie fianco a fianco per sopravvivere alla pandemia e per cercare di rilanciare il calcio italiano in mezzo ad infinite difficoltà esterne ed interne. Auguro a tutti voi buon lavoro e molto successo.