Accadde oggi, 1 febbraio 1923: nasce la Milizia volontaria fascista. La Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (MVSN l’acronimo), è stato un corpo di gendarmeria a ordinamento militare. A partire dal 1924 divenne una autonoma forza armata del Regno d’Italia.
Accadde oggi, 1 febbraio 1923: nasce la Milizia volontaria fascista
All’epoca, la Milizia veniva genericamente identificata con la locuzione “camicie nere”, a causa delle camicie di colore nero adottate quale parte della divisa. La fondazione della Milizia fascista fu decisa e annunciata dal Consiglio dei ministri del 28 dicembre 1922 presieduto da Benito Mussolini. Successivamente, re Vittorio Emanuele III la istituì con regio decreto-legge il 14 gennaio 1923; decreto entrato poi in vigore l’1 febbraio dello stesso anno.
Le caratteristiche della Milizia volontaria
La Milizia volontaria fascista accorpò: le Squadre d’azione del Partito Nazionale Fascista e la milizia dei “Sempre Pronti per la Patria e per il Re” dell’Associazione Nazionalista Italiana. Dal 1927, l’arruolamento nella Milizia volontaria per la sicurezza nazionale rappresentò l’atto finale della leva fascista, parallelamente all’iscrizione al Partito e con l’adozione del saluto romano.
Le origini della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale
Inizialmente pensata come milizia a uso esclusivo del Partito Nazionale Fascista, nel tempo con la “costituzionalizzazione” del fascismo e diventando forza armata, con un evidente contrasto con il Regio esercito, la Milizia perse la sua esclusività nei compiti e finì con l’affiancarsi quasi del tutto alle altre forze armate. Dopo la caduta di Benito Mussolini, la Milizia fascista fu sciolta con apposito regio decreto legge del 6 dicembre 1943.
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