Dal primo febbraio 2022 prenderà il via la nuova edizione del Festival di Sanremo. Alla vigilia dell’apertura della kermesse musicale Greenpeace denuncia quello che definisce “l’ennesimo caso di greenwashing dei petrolieri: ENI, il colosso del petrolio e del gas, sarà infatti sponsor del festival per lanciare la sua nuova compagnia Plenitude. È inaccettabile – scrive l’ONG – che ENI sfrutti la vetrina di Sanremo, e dei tanti altri eventi che sponsorizza, per fare greenwashing e promuovere un’immagine di azienda attenta all’ambiente che non corrisponde affatto alla realtà. ENI continua a investire sul gas e sul petrolio, è il principale emettitore italiano di gas serra e una delle aziende più inquinanti del pianeta. Il mondo della musica, della cultura, dello sport e dell’istruzione dovrebbero essere liberi dalla dannosa propaganda dell’industria degli idrocarburi, così come è avvenuto con l’industria del tabacco!”

Festival di Sanremo, Greenpeace contro gli sponsor della kermesse

“Tra gli sponsor del Festival di Sanremo 2022 compaiono anche Suzuki e Costa Crociere, appartenenti a due dei settori – quello dell’automotive e del trasporto marittimo – che più contribuiscono alla crisi climatica” continua ancora l’associazione nella sua denuncia pubblica mentre ricorda come in un recente rapporto, Greenpeace abbia già dimostrato che “circa due terzi delle pubblicità online delle aziende dei combustibili fossili promuovono false soluzioni per il clima oppure enfatizzano piccoli progetti verdi mentre nella realtà continuano a fare affari d’oro con le fonti fossili”

Le pubblicità delle aziende che fanno greenwashing

“Nelle pubblicità l’uso di gaspetrolio e carbone viene messo volontariamente in secondo piano” scrive nero su bianco Greenpeace. Secondo l’analisi commissionata dall’associazione ambientalista “solo l’8% degli annunci di ENI promuove i combustibili fossili, nonostante questi costituiscano circa l’80% del suo portfolio”. Per far fronte a queste operazioni di greenwashing l’ONG ha lanciato un’iniziativa per chiedere una legge europea che vieti le pubblicità e le sponsorizzazioni dell’industria dei combustibili fossili. Se l’iniziativa raggiungerà il traguardo di un milione di firme raccolte, la Commissione Europea sarà obbligata a discutere la proposta di legge.

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