Il quinto scrutinio in cinque giorni per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica si inserisce nel solco dei precedenti quattro: nulla da fare. Idem per il sesto: domani si ricomincia.
Mentre le forze politiche continuano a rimbalzarsi reciprocamente muri ed accuse, e dopo che la giornata di ieri è stata fitta di chiacchiere, la novità della giornata riguarda la conferenza dei capigruppo di Camera e Senato, che decide per accelerare e convocare un sesto scrutinio per la giornata di venerdì.
La strategia dell’astensione alla Camera
Stavolta tocca al centrosinistra fare appello all’astensione, vista la situazione di stallo. Una decisione scaturita dall’ennesimo vertice a tre fra i leader degli schieramenti: Giuseppe Conte per i 5 Stelle, Roberto Speranza per LeU, i Dem con il loro segretario, Enrico Letta.
Il centrodestra spinge per l’elezione della Casellati
La conferma già da ieri sera: lo schieramento unito voterà per Maria Elisabetta Alberti Casellati. Sul cui nome però piovono critiche, a cominciare da un’altra donna, già presidente della Camera, Laura Boldrini: “La candidatura della presidente Casellati è una operazione cinica di Salvini, che l’ha esposta senza essere sicura che venga eletta”. Altro nome bruciato quindi, secondo la Boldrini.
Lo spoglio per l’elezione al Colle
Subito boom di preferenze per la presidente del Senato. La Casellati è la prima candidata, oltre a “scheda bianca” (oggi in netto calo), a superare il muro delle 300 preferenze in un singolo spoglio.
Poi spazio ad altre due donne: la ministra della Giustizia Marta Cartabia ed Elisabetta Belloni, direttrice del Dis, il Dipartimento delle informazioni per la Sicurezza della Repubblica. In netto calo invece le preferenze espresse per quanto riguarda il presidente del Consiglio Mario Draghi e della Repubblica, Sergio Mattarella.
Ma sono tanti i nomi improbabili che hanno costellato questo scrutinio: da Vincenzo Fenili, ex componente dei servizi segreti e pilota Alitalia, allo storico valdostano Joseph-César Perrin, che si accaparra due preferenze. Fra i Quirinabili anche l’attivista No-Tav Emilio Scalzo e Mario Andretti, ex pilota vincitore di 12 GP in Formula 1. Voti inoltre a Nitto Palma, ex ministro della Giustizia nel Berlusconi IV e Senatore fino al 2018, e per il Senatore del misto Sandro Ruotolo.
La seconda carica dello Stato
Una Casellati che è apparsa molto provata nel passare le schede dopo la lettura da parte del presidente della Camera Fico. Sempre composta, abito blu e mascherina in tinta, talvolta quasi distratta dal suo picchiettare sullo smartphone, la presidente del Senato non ha fatto trasparire alcuna emozione. Nonostante il suo nome fosse quello indicato dal centrodestra ma che, alla fine, non riesce ad essere la leva che sblocca l’impasse nel braccio di ferro fra schieramenti.
I risultati
Presenti: 936
Votanti: 530
Astenuti: 406
Voti dispersi: 9
Schede bianche: 11
Schede nulle: 9
Maria Elisabetta Alberti Casellati: 382
Sergio Mattarella: 46
Nino Di Matteo: 38
Silvio Berlusconi: 8
Marta Cartabia: 7
Antonio Tajani: 7
Pier Ferdinando Casini: 6
Mario Draghi: 3
Elisabetta Belloni: 2
Ma il sesto scrutinio non risolve alcunché: Mattarella sopra 300 preferenze
Nulla da segnalare per la sesta votazione di venerdì pomeriggio, salvo un mistero: è stata riscontrata una preferenza in più rispetto al numero dei votanti. “Ininfluente, quindi la votazione va considerata regolare”, spiega brevemente in conclusione di seduta il presidente della Camera.
Presenti: 976
Votanti: 531
Astenuti: 445
Sergio Mattarella: 336
Nino Di Matteo: 41
Pier Ferdinando Casini: 9
Luigi Manconi 8
Marta Cartabia: 5
Mario Draghi: 5
Elisabetta Belloni: 4
Giuliano Amato: 3
Maria Elisabetta Alberti Casellati: 2
Voti dispersi: 9
Schede bianche: 106
Schede nulle: 4
Tutto rinviato quindi a domattina, ore 9:30. Che sia un sabato di scelte?