Ancora una fumata nera per l’elezione del Capo dello Stato. In questa terza giornata di voto per il Quirinale i grandi elettori sono stati convocati a Montecitorio alle ore 11.00. Per il terzo scrutinio serviva ancora la maggioranza qualificata dei due terzi dei 1009 aventi diritto, cioè 673 voti. Da domani per essere eletti ne basteranno 505.

I votanti al terzo scrutinio per l’elezione del presidente della Repubblica sono 978. Le schede bianche scendono ancora e si attestato a quota 412. Il più votato è Sergio Mattarella con 125 voti, segue Guido Crosetto con 114 voti. Nessun astenuto, 84 le schede disperse e 22 le schede nulle.

Quirinale, Meloni: Crosetto dimostra centrodestra attrattivo

Il risultato dei voti a Crosetto nello spoglio “vuol dire che il centrodestra ha una capacità attrattiva in questo Parlamento, Guido è una persona stimata, lo sappiamo. Sarebbe stato interessante esercitare questa capacità unitariamente oggi“. Lo ha detto Giorgia Meloni parlando con i giornalisti alla Camera. “Io ho fatto la scelta di non continuare a votare scheda bianca per dare un segnale, ma ritengo che il centrodestra in questa partita si debba misurare“, ha aggiunto la leader di Fratelli d’Italia

Calano a 412 le schede bianche

Anche oggi tante e disparate le personalità che hanno raccolto le preferenze dei parlamentari. Dal sindaco di Milano Giuseppe Sala a Umberto Bossi, ma anche Clemente Mastella, Pier Ferdinando Casini Giancarlo Giorgetti. Voti anche per il giornalista Bruno Vespa, per l’ex generale Pappalardo, per il giornalista sportivo Maurizio Bartoletti, per l’ex ministro leghista Roberto Castelli e per Giulio Tremonti. Un voto anche a Mario Draghi, Giorgio Almirante e Emma Bonino.

Casellati assente durante il voto

Nelle due giornate precedenti, in occasione dei primi due scrutini, la presidente del Senato Elisabetta Casellati è sempre rimasta sempre al fianco del presidente della Camera Roberto Fico, seduta nella postazione riservata alla presidenza di Montecitorio. Oggi, al contrario, Casellati si è allontanata per un lungo tempo durante le votazioni ed è tornata al suo posto solo a spoglio in corso.

È bene ricordare che la seconda carica dello Stato, sebbene non sia stata inserita nella rosa del centrodestra, resta in lizza per l’ascesa al Quirinale. Il segretario del Partito Democratico Ernico Letta si è però opposto alla candidatura della presidente di Palazzo Madama: “Proporre la candidatura della seconda carica dello Stato, insieme all’opposizione, contro i propri alleati di governo sarebbe un’operazione mai vista nella storia del #Quirinale. Assurda e incomprensibile. Rappresenterebbe, in sintesi, il modo più diretto per far saltare tutto“, ha scritto Letta in un tweet.


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