Secondo giorno di votazioni per il presidente della Repubblica, seconda fumata nera a Montecitorio. Ancora una volta, a stravincere è stato il partito – trasversale – della scheda bianca. Il quorum di 673 voti è lontanissimo, in mancanza di un accordo tra le coalizioni. Il centrodestra ha proposto una rosa di tre nomi, Letizia Moratti, Carlo Nordio e Marcello Pera ma il centrosinistra, dopo un vertice Letta-Conte-Speranza, l’ha bocciata: “Pur rispettando le legittime scelte del centrodestra, non riteniamo che su quei nomi possa svilupparsi quella larga condivisione in questo momento necessaria“, hanno dichiarato le delegazioni.
Oggi la terza votazione, alle 11
La chiamata, la terza, è prevista oggi alle 11 mentre tra i partiti ancora non c’è un’intesa. Anche per oggi la maggioranza richiesta, il quorum, è composta dai due terzi dei componenti dell’Assemblea, ovvero 673 voti, dalla quarta votazione in poi sarà sufficiente la maggioranza assoluta più uno dei Grandi elettori, ovvero 505.
La votazione di ieri
Fumata nera nella seconda votazione del Parlamento in seduta comune integrato dai delegati delle Regioni per eleggere il presidente della Repubblica. Nessuno, ha detto il presidente della Camera, proclamando il risultato dello spoglio, ha raggiunto il quorum previsto. Le schede bianche, ha annunciato Roberto Fico, sono state 527, le nulle 38 e i voti dispersi 125. Paolo Maddalena, il magistrato sostenuto da Alternativa, il gruppo degli ex M5s, ha ricevuto 39 voti così come Sergio Mattarella. Nonostante sia stato il più votato, il magistrato e accademico di Napoli non ha mire “quirinalesche”. In un’intervista al Corriere della Sera ha dichiarato:
“Sono contento perché vuol dire che la Costituzione ha ancora una favilla di luce. Quella luce che deve illuminare chi crede che la ricchezza di tutti debba essere nelle mani di pochi: i neoliberisti, che ci porteranno alla rovina. Presto non saremo più in grado di pagare le bollette. Abbiamo messo sul mercato i servizi pubblici essenziali, gas, luce ed acqua, e industrie strategiche comprese nel demanio costituzionale: unica difesa dagli assalti del mercato generale».
Renzo Tondo
Nell’elenco dei più votati si è piazzato al terzo posto, con 18 voti, il deputato Renzo Tondo, nome che ha suscitato la curiosità di tante persone. Le ricerche su internet sono tutte per lui.
Tondo è friulano, è nato a Tolmezzo, in provincia di Udine. E’ iscritto al gruppo Misto tra le file del partito di Maurizio Lupi, Noi con l’Italia-UDC, ed è stato eletto nel 2018 nella coalizione del centrodestra alla Camera dei Deputati. Albergatore con laurea in scienze politiche conseguita all’Università di Trieste, è stato due volte presidente della giunta regionale del Friuli-Venezia Giulia: la prima volta dal 2001 al 2003 dopo essere stato nominato assessore regionale con Forza Italia nel 1998. Dal 2008 al 2013 ha ricoperto la carica di presidente della regione Friuli-Venezia Giulia, col sostegno di una coalizione di centrodestra. Nel 2013 si è ricandidato ma è stato sconfitto dalla candidata del centrosinistra Debora Serracchiani. Grande appassionato di dama, Renzo Tondo è stato presidente della Federazione Italiana Dama dal 2008 al 2016.
Gli altri nomi
Tanti anche i politici che hanno ottenuto delle preferenze: Cassinelli 17, Rosato 14, Bossi 12, Giorgetti 8, Berlusconi 7, Draghi 4, Casellati 3, e poi Moles, Bersani, Cartabia, Rosy Bindi, Rutelli, Tremonti, Casini, Amato e Belloni. Tra gli altri, poi, Ruggeri, Amadeus, Alberto Angela, Giletti. Stefano Bandecchi, presidente della Ternana Calcio e fondatore dell’Università Niccolò Cusano, ha ottenuto quattro voti.
La rosa di nomi proposta dal centrodestra
Il centrodestra ha presentato una rosa di tre nomi: Letizia Moratti, Carlo Nordio e Marcello Pera. L’annuncio è arrivato nel corso di una conferenza stampa congiunta dei leader di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Le parole di Giorgia Meloni, presidente Fdi:
“Oggi centrodestra cerca di fare un passo avanti e impedire alla politica di dare una brutta immagine. Le nostre sono proposte concrete, non sono nomi di bandiera né tattica”.
Le dichiarazioni di Matteo Salvini, segretario della Lega:
“Mi sono già incontrato e mi reincontrerò con Letta e con Conte. Io dalle 6 di mattina alle 2 di notte sono a disposizione incontrando persone, poi non sempre ve lo racconto”.
Il centrosinistra boccia i nomi proposti dal centrodestra
Dal centrosinistra è arrivata una bocciatura: “Sono nomi di qualità, li valuteremo senza pregiudiziali”, aveva assicurato il segretario del Pd Enrico Letta. Ma dopo l’incontro con il presidente del M5S Giuseppe Conte e il segretario di Articolo 1 Roberto Speranza, da cui non è emersa una ‘contro-rosa’ di centrosinistra, le delegazioni hanno affermato:
“Pur rispettando le legittime scelte del centrodestra, non riteniamo che su quei nomi possa svilupparsi quella larga condivisione in questo momento necessaria“.
Giuseppe Conte, presidente del M5s, al termine del vertice con Pd e Leu:
“Abbiamo deciso di non presentare una rosa di nomi. In questo modo acceleriamo il dialogo con il centrodestra con l’impegno di trovare nelle prossime ore una soluzione condivisa. L’Italia non ha tempo da perdere. Non è il momento del muro contro muro”.
La posizione di Italia Viva
Le parole del presidente dei senatori di Italia Viva Davide Faraone:
“Non si può rispondere rosa su rosa ma bisogna ricercare un accordo vero. La quarta votazione è il passaggio decisivo: li bisogna avere l’accordo in mano ,non possiamo permetterci di perdere tempo. Il peggior modo di andare avanti è proporre rose senza accordi: il piano deve essere andare avanti ricercando un nome condiviso soprattutto nella maggioranza che sostiene Draghi e tentando di allargarla . La sensazione è che forze politiche che hanno più numeri non si rendano conto che stanno perdendo tempo, per queste abbiamo proposto di doppiare le votazioni”.
Oggi si riparte con gli incontri, alla ricerca di un’intesa.
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