Kiev, la guerra è alle porte: Washington-Cremlino ai ferri corti.

Europa orientale, la guerra non è più solo la peggiore delle ipotesi. I rapporti tra Mosca e Washington si fanno sempre più tesi, i botta e risposta sempre più aspri e serrati. Analizzando la questione dal lato americano risulta “chiaro che i russi non hanno alcuna intenzione ora di ridurre le tensioni”, con migliaia di truppe schierate al confine ucraino. Spostandoci dall’altra sponda troviamo il Cremlino che si scaglia contro l’Alleanza, “colpevole di acuire le tensioni con annunci isterici”.

Kiev e la posizione russa

“La Russia non può ignorare l’attività della Nato”, ha tuonato Peskov, portavoce di Putin. “E il rischio che le forze armate ucraine mettano in scena provocazioni nel Donbass ora è più alto”, ha chiosato. Il tutto mentre a Bruxelles si cerca un coordinamento tra i 27 ministri degli Esteri Ue che cercano una linea condivisa da tenere con Mosca.

Nel frattempo l’Ucraina dichiara di avere smantellato un “gruppo criminale” sostenuto dalla Russia che preparava un attacco.

Gli schieramenti

Mentre la Nato rafforza il suo contingente in Europa dell’est, gli Stati Uniti valutano il dislocamento di truppe nel Baltico (si parla di 5.000 soldati, aumentabili se necessario) e il Pentagono ha messo 8.500 militari in stato di allerta. Se da un lato si attiva la macchina militare, di certo quella diplomatica non resta al palo con il presidente Biden che ha già chiamato i leader europei – tra cui Mario Draghi – per un giro di consultazioni.

La posizione europea

“C’è una forte unità tra gli Stati membri e i nostri partner internazionali con la determinazione ad essere pronti. Il lavoro è molto avanzato per poter mettere in atto un forte deterrente e misure robuste nel caso il dialogo non abbia successo e non ci sia una de-escalation dalla Russia. Se si imbarca in future violazioni della sovranità territoriale ucraina o in aggressioni reagiremo in maniera molto forte, ci saranno conseguenze politiche forti e saranno inflitti massicci costi economici all’aggressore”. Lo ha detto un portavoce della Commissione Ue interpellato sulle possibili sanzioni alla Russia sulla crisi ucraina.

Gli Usa e i suoi alleati stanno preparando dei piani di emergenza per compensare una eventuale riduzione delle vendite del gas russo nella crisi con l’Ucraina: lo ha riferito una fonte dell’amministrazione Biden, mettendo in guardia Mosca a non usare come un’arma politica le forniture energetiche.