Risultati votazione Quirinale. Niente da fare per la prima votazione del Presidente della Repubblica. Lo spoglio delle schede nell’aula della Camera ha visto per la stragrande maggioranza  schede bianche. Per il resto voti in libertà. 672 sono state le schede bianche, le schede nulle sono state 49, i voti dispersi 88. Presenti e votanti 976. Il presidente della Camera, Roberto Fico, ha scelto di leggere i nomi usciti dall'”insalatiera” solo per cognome allo scopo di evitare il trucchetto del riconoscimento del voto. Previsto per oggi alle 15 il secondo scrutinio. Come già avvenuto ieri, anche oggi i senatori e i deputati sono stati divisi in fasce orarie per rispettare le disposizioni anti Covid a Montecitorio.

I nomi nelle schede

I preferiti sono stati il presidente Sergio Mattarella, i magistrati Paolo Maddalena, Carlo Nordio e Nicola Gratteri, le donne Elisabetta Belloni e Marta Cartabia, poi i politici Silvio Berlusconi, Ettore Rosato, Umberto Bossi, Pierluigi Bersani, Francesco Rutelli, Walter Veltroni, Marco Cappato e spunta anche Craxi. Durante lo spoglio non sono mancati alcuni nomi del mondo dello sport, spettacolo o giornalismo, come Dino Zoff, Bruno Vespa ed Amadeus. Tra i voti nulli quello a Pepito Sbazzeguti, anagramma di Giuseppe Bottazzi, il Peppone dei film “don Camillo”. Tanti  i nomi di calciatori italiani e stranieri al di sotto dei 50 anni e voti anche per pornoattori. Votati anche Alfonso Signorini e il presidente della Lazio, Claudio Lotito.

Colloqui serrati per trovare il successore di Sergio Mattarella

Non c’è accordo tra le forze politiche che nel giorno del primo voto hanno avviato un dialogo, come conferma una nota congiunta Lega-Pd al termine dell’incontro tra Salvini e Letta. Per le prime tre votazioni (una al giorno), quindi, ci sarà una bella valanga di schede bianche. Dal quarto giorno, quando il quorum si abbasserà a 505 voti, si entrerà nel vivo della partita. Quella di ieri è stata una giornata di colloqui e vertici tra i vari leader dei partiti per individuare la figura di più alto spessore che possa succedere a Sergio Mattarella. I più attivi, in fatto di incontri, sono stati Matteo Salvini ed Enrico Letta.

Salvini ha incontrato Draghi, Letta e Conte

Il segretario della Lega ieri mattina ha visto il premier Mario Draghi per un colloquio che doveva restare riservato. “No comment” sui contenuti sia da fonti di palazzo Chigi che della Lega. Sempre Salvini si è consultato con il segretario del Pd Enrico Letta e l’incontro è stato particolarmente importante per l’inizio di un percorso comune tra i due schieramenti. A segnalare come qualcosa sia cambiato è stato  il Pd. Il Nazareno infatti ha confermato che esiste “un’apertura di dialogo” con il centrodestra. Per chiudere il cerchio Salvini ha visto anche Giuseppe Conte, il leader dei Cinque stelle che rappresenta il più robusto gruppo parlamentare in questa elezione. In questo schema si è inserito Mario Draghi che ha avuto una telefonata con il segretario del Pd, anche questa seguita da un “no comment”. Sempre ieri ha avuto luogo il vertice di centrosinistra tra Enrico Letta, Roberto Speranza e Giuseppe Conte. I tre leader sono accompagnati dai rispettivi capigruppo.

+Europa non vota scheda bianca

“Noi di +Europa e Azione abbiamo deciso di votare fin dal primo scrutinio la ministra Marta Cartabia. Non parteciperemo al rito della scheda bianca che è semplicemente un tatticismo per coprire il fatto che i grandi partiti non hanno ancora trovato un accordo. Dopo tanto blaterare di donne, una donna competente c’è e noi la votiamo convintamente da subito”. Lo dichiara la senatrice di Più Europa, Emma Bonino entrando a Montecitorio.

Il voto dei grandi elettori positivi al Covid o in quarantena

Sono stati undici i grandi elettori, positivi o in quarantena, che hanno potuto votare per il presidente della Repubblica grazie all’inedito seggio allestito nel parcheggio accanto a Palazzo Montecitorio. Teoricamente avrebbero potuto votare 22 parlamentari tra positivi e in quarantena (15 deputati e 7 senatori), ma per farlo si erano iscritti in 17.

Respinta Sara Cunial al “drive in” provvisorio accanto a Palazzo Montecitorio

All’ingresso del drive in è stata respinta la deputata Sara Cunial, deputata ex M5s e no vax, in quanto né contagiata né in quarantena. Potrebbe votare in Aula con un tampone negativo e un green pass base, per la norma contro cui settimane fa ha perso il ricorso. Così all’Adnkronos Edoardo Polacco, avvocato della deputata no vax Sara Cunial:

“La mi assistita presenterà querela e ha già preannunciato che nel caso non la facessero votare chiederà l’annullamento dell’elezione del Presidente della Repubblica per ‘votazione imperfetta’. Le hanno impedito di votare nel parcheggio di via della Missione perché non ha il green pass e sta bene, mentre i parlamentari che sono senza green pass e stanno male possono votare. Una ‘leggera’ differenziazione non giuridica”.

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