Era il febbraio dello scorso anno quando Evan Rachel Wood denunciava pubblicamente di essere stata vittima per anni degli abusi di Marilyn Manson.
Ora emergono nuovi, drammatici dettagli sulle violenze subite dalla Wood durante il periodo della loro relazione.

Evan Rachel Wood: “Marilyn Manson mi violentò durante le riprese del video musicale Heart-Shaped Glasses”

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Evan Rachel Wood e Marilyn Manson all’epoca della loro relazione.

Nel documentario per HBO Phoenix Rising, diretto da Amy Berg e la cui prima parte – intitolata Don’t fall – viene presentata proprio in questi giorni al Sundance Film Festival, la Wood racconta dell’orribile esperienza subita sul set del videoclip di Manson Heart-Shaped Glasses.
“Girare quel videoclip è stata un vero e proprio trauma. Eravamo davanti la macchina da presa ma stavamo facendo delle cose che non erano previste”, racconta l’attrice della serie tv Westworld.
“Avevamo parlato di una scena di sesso simulato – continua la Wood – ma una volta iniziate le riprese, lui ha iniziato a penetrarmi davvero. Non sapevo come difendermi o come rifiutarmi di fare alcune cose perché ero stata educata a non rispondere e a sopportare.
“Mi sentivo disgustosa, come se avessi fatto qualcosa di cui dovessi vergognarmi e anche la troupe era chiaramente imbarazzata perché nessuno sapeva cosa fare. Sono stata costretta con l’inganno a compiere una scena di sesso – conclude – mi ha praticamente violentata davanti alla cinepresa, e quello fu l’inizio delle violenze che sono andate avanti per tutta la nostra relazione”.
L’attrice, che all’epoca dei fatti aveva 19 anni, a fronte dei 38 di Marilyn Manson [nome d’arte di Brian Warner n.d.r.], spiega poi che il cantante le diede istruzioni su come parlare alla stampa della loro relazione. “Mi disse – ricorda la Wood – che dovevo raccontare a tutti di quanto fosse romantico il nostro amore. Non era vero, ovviamente, ma ero terrorizzata dall’idea di poter dire o fare qualcosa che lo facesse arrabbiare”.

No comment dai legali di Marilyn Manson

I legali di Manson hanno preferito non rispondere alle accuse contenute nel documentario Phoenix Rising. La loro posizione resta, dunque, ferma al comunicato di qualche tempo fa con il quale il cantante Brian Warner negava “fortemente tutte le accuse di violenza sessuale o di abusi”.
Evan Rachel Wood aveva parlato per la prima volta nel 2018 delle violenze subite da un suo ex, allora anonimo. Solo nel 2021, l’attrice accusò pubblicamente Manson, e fu subito seguita da altre donne che denunciarono la condotta del cantante.
È questa presa di coscienza tra le donne del mondo dello spettacolo a rappresentare una prima, importante crepa nelle dinamiche tossiche che caratterizzano quel contesto, come molti altri. I casi di abusi e di violenze da parte di uomini in posizioni di potere e privilegio non si sono certo fermati e, a ricordarlo, ad esempio, sono le recenti accuse a Chris Noth, star di Sex and the City. Tuttavia, il sostegno che l’universo femminile ha dimostrato di dare alle donne che si sono fatte avanti, tra il silenzio e, in alcuni casi vergognosi, la perplessità del mondo circostante, conferma il progressivo sgretolamento di quel muro di impunità che aveva circondato simili vicende solo fino a pochi anni fa.

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