“Che occasione ho con te”, avrebbe cantato Anna di Frozen. Eppure, nel più classico dei Carpe Diem orazioni, subentra la logica dell’occasione sprecata. Quella tra Milan e Juventus è stata una gara da dimenticare, sia per gli occhi di chi l’ha vista sia per le gambe di chi l’ha giocata. Tanta attesa, come ogni sfida tra Milan e Juventus merita, ma poco spettacolo. Nullo, come in molti hanno definito tutto ciò. Partiamo dal campo, ridotto uno scempio dopo la sfida tra Inter e Venezia. Zolle rialzate, spazi privi d’erba e tanti punti in cui i giocatori sono più volte inciampati, incagliando il proprio scarpino sul terreno di gioco. Non è un caso che Zlatan Ibrahimovic, uno dei protagonisti del match, sia dovuto uscire dal campo per il riacutizzarsi di un problema, dovuto alla tenuta del terreno di San Siro.

Poi, dal fischio d’inizio, non si è fatto altro che sbadigliare. Gli occhi erano puntati sulle mediane azzurre, con Manuel Locatelli da una parte e Sandro Tonali dall’altra. Nessuno dei due, almeno nella serata di ieri, ha dato il guizzo, il cambio di passo che avrebbe portato la partita ad assumere ritmi differenti. Invece, come abbiamo visto, poco dinamismo offensivo, con i tifosi che al Meazza hanno avuto più piacere nel crogiolarsi dentro le coperte portate da casa rispetto all’assistere allo spettacolo. Ci si chiede se questa partita sia valsa il prezzo del biglietto: per alcuni, inequivocabilmente, andrebbe rimborsato.

Milan-Juventus, una chance senza finalizzatore

Ora, davanti alla sosta, ci si chiede se questo pareggio a reti bianche sia effettivamente servito alle compagini in campo. La risposta, senza dubbio, non può che essere negativa. Da una parte il Milan rallenta nella corsa scudetto, diventando parte in causa per la corsa alla Champions League venendo, tuttavia, superata dal Napoli nella corsa al Tricolore. Dall’altra la Juventus manca la chance di sorpassare un’Atalanta arcigna a Roma contro la Lazio, restando dunque dietro nella corsa alla Coppa dei Campioni. La sosta sarà indigesta per entrambe, mentre chi gongola e l’Inter, solitaria in testa alla classifica e con una gara in meno.

Insomma, la gara di ieri sera è stata un pessimo spettacolo per l’esportazione del prodotto calcio italiano all’estero. Poche idee, zero entusiasmo e tanti sbadigli. Un biglietto da visita sbiadito, quasi scialbo, riposto nelle mani di chi, solitamente, porta al nostro pallone un ingente bacino d’utenza, ma non ieri sera. E questo, a lungo andare, potrebbe essere un problema.