Aumentano, le gare finite punto a punto. Ne guadagnano emozioni, palati fini e un certo tipo di spettacolo
La situazione dell’Eurolega o più comunemente Coppa dei Campioni, è presto raccontata. I numeri raccontano di più partite fatte di equilibrio, capaci di appassionare gli sportivi che seguono la manifestazione più importante d’Europa fino alla sirena.
Questa scuola di pensiero si concretizza nel successo di misura dell’Asvel Lyon-Villeurbanne, 69-67 nei confronti della Stella Rossa, che vede frenata la sua crescita in classifica.
Dalla vittoria del Bayern, passata sul parquet del Baskonia di soli 7 punti, 84-77. Dal tentativo di rientro del Panathinaikos a Istanbul, chiuso all’ultimo secondo dall’82-81 dell’Efes Anadolu squadra campionessa in carica e detentrice dello scettro europeo.
Milano impresa a Mosca
L’impresa c’è stata. Senza Gigi Datome e con un gran concetto di applicazione difensiva, l’Olimpia Milano è andata a vincere venerdì a Mosca, davanti al CSKA che non è mai, storicamente, un cliente semplice. Tutt’altro. Il 67-57 finale dimostra che non è stata una partita dai brillanti giochi d’attacco. Ma che ha ribadito il raccolto del lavoro di Ettore Messina e del suo staff sul piano di saper difendere. Piacevole conferma, per la sola esponente italiana alla corte dei sogni.
La regola dei 15 punti di differenza
Tra le partite che hanno scavato 15 punti tra una squadra e l’altra il ritorno al successo di rilievo del Maccabì Tel Aviv, 84-69 sull’Olympiakos che era la terza forza del torneo. Scusate. Non di un torneo. Ma di un campionato aggiuntivo, visto che parliamo di 38 giornate. E poi nel Calcio parlano di Superlega. Qua già esiste, e, aggiungiamo, con questa formula, direi anche purtroppo, fatta con questa imposizione medioevale.
Stesso discorso per il blitz dell’ambizioso Real Madrid, vittorio a Berlino sull’Alba per 89-74.
Diversa la storia del Barcellona, che si contende il primo posto della stagione regolare proprio con gli odioamati rivali madridisti. I cestisti catalani hanno perso 70-64 a Kazan, tana dell’Unics dove le grandi o ipotizzate tali vanno tutte a cozzare, con invidiabile puntualità.
Battaglia vera per tre quarti su quattro in Fenerbahce-Zalgiris. Alla fine la spuntano i turchi di Istanbul per 73-67 perché l’ultimo parziale parla di numeri e cifre disastrosi, in casa lituana: 29-16 e buonanotte ai suonatori. L’equilibrio è perdurato anche nei 9 punti finali che il Monaco ha saputo mettere tra sé e lo Zenit a San Pietroburgo. L’86-77 finale è stato per quasi tutti e 40 i minuti.
Il Real Madrid è primo in graduatoria. Ma deve recuperare 2 partite. E questo la dice lunga, sulla grandissima potenza di una squadra che andrà battuta non solo nei confronti diretti durante le residue partite con le posizioni finali in palio. Ma andranno bene studiati, i blancos, per quando non ci sarà più appello. Perché quest’anno il Barcellona sembrerebbe più vulnerabile, a quelle apprezzabili altitudini.
Ulteriori aggiornamenti sull’Eurolega gli sportivi interessati possono trovarli su https://www.euroleague.net/
La classifica aggiornata
La classifica attuale, prima delle gare odierne:
Real Madrid 16 vinte 3 perse, Barcellona 16-5; Olimpia Milano 13-6;
Olympiakos Pireo, Unics Kazan, Zenit San Pietroburgo 12-7; CSKA Mosca 12-8;
Efes Istanbul 10-10; fin qui le qualificate virtuali alle Final Eight;
Monaco 10-11, Fenerbahce 9-10,
Bayern Monaco, Asvel Lyon Villeurbanne 9-11; Maccabì 8-11;
Stella Rossa Belgrado 7-11, Baskonia 7-13, Alba Berlino 6-13, Panathinaikos 4-15, Zalgiris Kaunas 3-15.
Photo Credit: Pagina Facebook Maccabì Tel Aviv.
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