Sappiamo tutti che lunedì 24 gennaio inizia la sfida politica per l’elezione del Presidente della Repubblica. Qualcuno però non sa come si elegge effettivamente il Capo dello Stato, confuso fra una serie di termini a volte desueti, come chiama, grande elettore, maggioranza assoluta, aventi diritto.
Tag24 by UniCusano vi porta dentro la macchina per l’elezione quirinalizia con questa serie di domande e risposte.
Chi convoca la votazione?
Innanzi tutto va ricordato che il presidente della Camera, in questo caso Roberto Fico, deve convocare il Parlamento in seduta comune e invitare i delegati regionali. Fico stesso ha inviato la convocazione già lo scorso 3 gennaio, dando appuntamento ai grandi elettori proprio per lunedì 24 gennaio alle ore 15:00. A Montecitorio saranno 1.009 gli aventi diritto di voto per la nomina del prossimo Presidente.
1.009: I grandi elettori
Sono oltre mille quindi i voti da dover esprimere: oltre ai 630 deputati e ai 315 senatori, si uniscono gli attuali 6 senatori a vita (Elena Cattaneo, Carlo Rubbia, Mario Monti, Renzo Piano, Giorgio Napolitano quale ex Capo dello Stato e Liliana Segre) e 58 delegati regionali: questo numero è il prodotto dei 3 delegati regionali per ogni territorio (3 delegati x 19 Regioni = 57), salvo la Valle d’Aosta che ha diritto a un solo delegato.
Dove si riuniscono i grandi elettori?
Per prassi, la sede per le elezioni del Presidente della Repubblica è la Camera dei Deputati, dove il presidente Fico farà un po’ il padrone di casa, accompagnato dalla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e darà i risultati delle varie votazioni. Entrambi i presidenti dei due rami del Parlamento non votano.
E in caso di elettore positivo al Covid?
I rappresentanti dello Stato hanno deciso di mantenere il più possibile in presenza l’evento dell’elezione del Presidente della Repubblica, cercando strategie diverse pur di mantenere fisicamente il grande elettore dentro Montecitorio. Fra votazioni scaglionate, areazioni e sanificazioni, la giornata inevitabilmente si dilaterà: per questo è prevista una singola votazione al giorno. Chi risulterà positivo al covid potrà votare… nel parcheggio: la piazzola alle spalle di palazzo Montecitorio sarà quindi adibito a seggio drive in, dove i grandi elettori potranno votare in sicurezza direttamente dalle loro auto. Una procedura approvata solo lo scorso venerdì dal consiglio dei ministri, che permette ai grandi elettori positivi di abbandonare l’isolamento domiciliare per prestare il servizio alla nomina presidenziale.
Come si vota? Che cos’è la chiama?
In tempi normali, l’elezione era effettuata con tutti i grandi elettori riuniti dentro l’Aula della Camera: venivano quindi chiamati a votare in ordine alfabetico, due volte, definito appunto chiame. Per primi sono chiamati ad esprimere la loro preferenza i senatori a vita, poi i senatori eletti, a seguire i deputati ed infine i delegati regionali. Tutti si sarebbero dovuti recare dentro i canonici catafalchi. Queste strutture, con tende in velluto per garantire la segretezza del voto, in tempo di covid sono difficilmente sanificabili e sono stati sostituiti da nuove cabine. La preferenza poi verrà inserita dentro un’urna (da alcuni ribattezzata l’insalatiera) per rendere anonimo il voto. A votazione completata, il presidente della Camera legge ogni singolo voto all’Aula.
Quanti voti servono per essere eletto Presidente della Repubblica?
Dipende: alle prime tre votazioni infatti il sistema prevede che il candidato presidenziale debba ottenere la maggioranza qualificata degli aventi diritto di due terzi dell’assemblea elettorale. Ovvero almeno 673 preferenze dai 1.009 elettori. Se la trattativa dovesse protrarsi oltre la terza votazione, dalla quarta in poi per essere proclamato Presidente della Repubblica basterà la maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto: 505 preferenze su 1.009.
Per l’elezione del Presidente della Repubblica servono dei prerequisiti necessari?
Sì: come sancito dall’articolo 84 della nostra Costituzione, per essere eletto Presidente della Repubblica si deve essere cittadini italiani, avere almeno 50 anni, e godere dei diritti civili e politici.
In passato quanto tempo è stato necessario per la nomina di un Capo dello Stato?
Come riporta OpenPolis, i Presidenti della Repubblica sinora sono stati 11. L’unico ad essere eletto per un secondo mandato è stato Giorgio Napolitano nel 2013 (poi dimessosi due anni più tardi). La necessità di raggiungere una maggioranza dei due terzi ha determinato il fatto che raramente si sia riusciti a scegliere il nuovo presidente entro primi tre scrutini. Gli unici due casi di questo tipo sono stati Francesco Cossiga nel 1985 e Carlo Azeglio Ciampi nel 1999. L’elezione più complessa è stata invece quella di Giovanni Leone nel 1971 che ha richiesto ben 23 votazioni.
Tag24 by UniCusano ha anche una rubrica, Romanzo Quirinale, tutta dedicata alle manovre dietro l’elezione del prossimo Capo dello Stato. Puoi leggere il primo (Gianni Letta, manovre e indiscrezioni) e il secondo episodio (Chi vuol essere Kingmaker).