Caro bollette 2022: giovedì 20 gennaio il Consiglio dei Ministri varerà il nuovo provvedimento per calmierare l’aumento dei costi di luce e gas.

Caro bollette 2022, le nuove misure allo studio del governo

Il governo interverrà dunque con un secondo decreto per alleggerire l’impatto della stangata del caro energia su imprese e famiglie. In primis però bisognerà reperire le risorse da impiegare per queste nuove misure. L’obiettivo è recuperare tre miliardi di euro dalla cartolarizzazione degli oneri di sistema sulle bollette, 1,5 miliardi dalle aste Ets, 1,5 miliardi dalla riduzione degli incentivi sul fotovoltaico, da 1 a 2 miliardi dal taglio agli incentivi sull’idroelettrico, 1,5 dalla negoziazione a lungo termine delle rinnovabili.

Intervento strutturale

Il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha parlato di queste nuove misure contro il caro bollette, durante l’audizione alla Commissione Industria del Senato. “Non credo che potremo tirare fuori soldi cash ogni trimestre per le bollette, come abbiamo fatto finora – ha detto Cingolani -. Per il nostro paese, come per gli altri in Europa, è arrivato il momento di una strategia strutturale”.

Il parere di Fassina

Sul tema si è espresso anche Stefano Fassina, deputato di Leu e componente della Commissione Bilancio della Camera, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus. “Bisogna intervenire con due misure diverse -ha affermato Fassina-. Sull’immediato, per non fiaccare la ripresa e non peggiorare le condizione di milioni di famiglie, è necessario un intervento pubblico per ridurre le bollette soprattutto alla quota di famiglie con reddito medio-basso. Questo soccorso immediato deve riguardare anche le imprese, soprattutto quelle energivore che stanno producendo al minimo o addirittura smettono di produrre. Dopodiché bisogna intervenire a livello strutturale perché tra le conseguenze della transizione ecologica c’è anche lo sganciamento dal fossile che provoca un aumento dei costi dell’energia. Serve l’intervento dell’UE per avere spalle più robuste nel mercato globale, bisogna investire sulle rinnovabili e sul risparmio energetico”.