Sono passati cinque anni dalla tragedia di Rigopiano che costò la vita a 29 persone. Una fiaccolata, un doveroso alzabandiera e dei fiori per ricordare le vittime della tragedia della valanga. In una nota è stato anche espresso il cordoglio dei promotori del comitato vittime: “Noi lottiamo da 5 anni per dare giustizia ai nostri angeli e per far sì che mai più si ripeta quello che è successo a Rigopiano“.

Il racconto dell’accaduto

Il giorno dell’incidente, tra le 9.25 e le 13.33, quattro scosse di terremoto di magnitudo superiore a 5 a una distanza di circa 45 chilometri sconvolsero l’hotel. Subito dopo arrivò la valanga, dal monte Siella, a quota 1.969 metri. In pochi secondi raggiunse la struttura disintegrando i piani superiori. Come spiegarono i Carabinieri, il fronte del distacco della valanga ebbe un impatto di 500 metri in larghezza, 250 in lunghezza ed un’altezza di 2,5 metri. La valanga, in ultimo, piombò sull’albergo con una velocità d’impatto di circa 100 km all’ora.

Il primo testimone dell’accaduto fu Giampiero Parete, ospite in quel momento dell’albergo. Queste le sue dichiarazioni in ricordo della vicenda: “Mentre tornavo verso l’hotel ho visto la montagna cadere addosso all’edificio. Ha travolto anche me, ma parzialmente. Ho visto gran parte dell’albergo ricoperto dalla neve. Ho provato a entrare dentro, ma ho rischiato di rimanere intrappolato. Allora mi sono aggrappato a un ramo e sono riuscito a tornare verso la macchina. Poi ho incontrato il manutentore dell’albergo e insieme abbiamo lanciato l’allarme”. Lo stesso riuscì poi a contattare, con una telefonata WhatsApp, il suo amico e datore di lavoro, Quintino Marcella, che diede l’allarme ai Carabinieri di zona.

La commemorazione delle vittime

Nella giornata di oggi tanti sono i messaggi di vicinanza ai deceduti nel grave incidente. In primis Mariangela Di Giorgio, mamma di Ilaria Di Biase, la vittima più giovane della valanga: “Stiamo peggio ogni giorno. Ilaria era la più giovane del personale, faceva la cuoca. Il suo sogno era fare la pasticcera. Sogni sepolti sotto metri di neve e di ghiaccio, per sempre”.

Durante la cerimonia è arrivato anche il messaggio del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha scritto una lettera: “Conservando ancora viva la memoria del dolore per il tragico accaduto, invio ai familiari delle vittime e ai sopravvissuti un saluto sentito e partecipe”.

Lo studio sull’accaduto della tragedia di Rigopiano

Sull’accaduto sono ancora in corso degli studi su una correlazione scientifica tra il terremoto e la valanga. Per il momento secondo la ricerca realizzata dal professor Nicola Pugno, dell’Università degli Studi di Trento, i due eventi non sarebbero correlati. Ad appurare la tesi è intervenuto anche l’esperto di dinamica delle valanghe Giorgio Rosatti che ha evidenziato come non ci sia alcuna evidenza di un ruolo del terremoto sul distacco della valanga, confutando di conseguenza la tesi sostenuta da alcuni professori dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara, consulenti tecnici degli imputati.