Abu Dhabi sotto attacco aereo. Un vero e proprio blitz, eseguito con droni di ultima generazione, ha raggiunto la capitale degli Emirati Arabi causando una serie di esplosioni. Gli insorti yemeniti filo-iraniani Huthi hanno rivendicato l’operazione, dando seguito all’annuncio di una vasta campagna militare che sarebbe iniziata di lì a poco.
Yemen, la situazione politica
In Yemen la situazione politica è particolarmente frazionata e complessa: Arabia Saudita ed Emirati sono fortemente contrapposti agli insorti Huthi e nel corso delle ultime settimane si erano susseguiti annunci di attacchi e minacce di attentati. A riferire rispetto alla situazione attuale la tv panarabo-saudita al Arabiya, che ha anche ricostruito le frizioni degli ultimi giorni.
Secondo quanto riportato dal Jerusalem Post, tre autocisterne sono esplose nell’area industriale, vicino agli impianti di stoccaggio della compagnia petrolifera ADNOC, mentre un incendio è scoppiato in un nuovo cantiere dell’aeroporto internazionale della città. I droni sono stati avvistati nell’area prima dell’esplosione, secondo quanto ha riferito la polizia di Abu Dhabi. L’aeroporto ha per ora sospeso tutti i voli.
Abu Dhabi, il bilancio delle vittime
Tre persone, due cittadini indiani e uno pachistano, hanno perso la vita. Lo riferisce la tv panarabo-saudita al Arabiya che cita fonti della polizia di Abu Dhabi. Trattandosi di dati parziali ed in continuo aggiornamento, si può ipotizzare un numero di feriti superiore a sei, che sono quelli attualmente censiti.
Gli insorti yemeniti Huthi hanno confermato di aver ideato ed orchestrato gli attacchi contro installazioni petrolifere degli Emirati Arabi Uniti nella regione della capitale Abu Dhabi. Il sito degli Hezbollah libanesi, anch’essi vicini all’Iran e che collaborano con gli Huthi in Yemen, cita il generale yemenita Yahiya Saria, comandante delle forze Huthi, secondo cui gli attacchi compiuti ad Abu Dhabi “dimostrano la capacità” degli insorti di colpire “la profondità del nemico”. “Si è trattato di un’operazione di alta qualità”, si legge nel comunicato attribuito al generale Saria.