Picco Omicron in Italia. “Si vedono segnali importanti di rallentamento dell’epidemia in Italia”. E’ quanto ha affermato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Picco Omicron in Italia

Alla domanda se siamo arrivati al picco, la risposta potrebbe essere ni -ha affermato Cartabellotta-. Il tasso di positività dei tamponi molecolari è sceso, mentre quello degli antigenici è stabile intorno al 15%. Questo è conseguenza del fatto che abbiamo situazioni differenziate da Regione a Regione, alcune potrebbero aver già raggiunto il picco. Ovviamente aspettiamo che questo rallentamento si consolidi, anche perché in tanti sono tornati al lavoro e a scuola da pochi giorni dopo le feste di Natale”.

Quando ci sarà il picco dei contagi

Secondo il direttore di Oms Europa Hans Kluge, “in paesi come l’Italia e la Grecia ci stiamo avvicinando moltissimo al picco” della variante Omicron. “E’ molto probabile che il picco in Europa arrivi prima di quanto previsto”, ossia “entro 2-3 settimane”, ha aggiunto Kluge, che ha anche lodato la strategia del governo Draghi contro la pandemia. “La strada seguita dall’Italia è quella giusta, con le vaccinazioni, le terze dosi, le mascherine”, ha detto, sottolineando poi che le “scuole devono essere le ultime a chiudere”, ha affermato Kluge.

Situazione ospedali

Il presidente della fondazione Gimbe Nino Cartabellotta ha fatto il punto anche sulla situazione degli ospedali.  “In questo momento stiamo continuando a vedere che rispetto al numero dei casi, oltre 2 milioni di attualmente positivi, la situazione ospedaliera sembra essere sostanzialmente sotto controllo -ha sottolineato Cartabellotta-. Gli ingressi in terapia intensiva sembra stiano flettendo, i tassi di occupazione ospedaliera si mantengono stabili. La situazione come al solito è molto variabile da Regione a Regione. Purtroppo la curva dei decessi è in ripida salita e sarà l’ultima a scendere. Ci siamo un po’ assuefatti e se ne guarda meno, ma oltre 300 morti al giorno è un numero enorme. Oggi i decessi riguardano prevalentemente persone non vaccinate, l’efficacia del vaccino sulla malattia grave è assolutamente indiscutibile e di enorme in patto”.

 

 

nsabilità della gestione”.