Continua la carenza di medici ed infermieri nonostante dall’inizio della pandemia si siano moltiplicate le promesse in merito ad un potenziamento del Sistema Sanitario Nazionale. È l’allarme che la il Dottor Foad Aodi, presidente dell’Amsi, Associazione Medici di origine Straniera in Italia.
Secondo i dati raccolti in Italia servono 70 mila infermieri e 60 mila medici ,per affrontare pensionamento, carenza nel servizio pubblico e fuga all’estero, entro il 2026.
Carenza medici infermieri, la pandemia non ha cambiato nulla
“Purtroppo la Pandemia e la quarta ondata ha messo in evidenza quale è la vera emergenza nella sanità in Italia – spiega il presidente Foad Aodi – quali sono state le colpe maggiori dei governi e dei politici in questi 10 anni a livello nazionale. È mancata l’azione politica a favore dell’ascolto, del confronto e della programmazione per avanzare soluzioni tempestive e concreti. Questo anche per colpa della divisione permanente del mondo medico e dei professionisti della sanità che ognuno ha pensato di più a difendere il suo territorio d’azione che non sempre coincide con quello d’interesse nazionale. Alcuni di loro ci hanno accusato nei primi anni dell’attività dell’Amsi che vogliamo fare invasione di professionisti stranieri dall’estero nella sanità italiana. Il tempo ha dimostrato il contrario: lavoriamo solo per l’interesse dell’Italia e degli italiani. Numerosi professionisti della sanità polacchi ,rumeni e albanesi negli ultimi tre anni hanno fatto ritorno nei loro paesi di origine”.
Considerando che in Italia ci sono 6,2 infermieri per ogni 1000 abitanti (inferiore della media europea del 25%),ci sono 4,1 medici per ogni 1000 abitanti in Italia a confronto della media 3,9 in Europa ;In un mese più del 210% di operatori sanitari contagiati di cui l’80% infermieri(più di 600 infermieri stranieri contagiati); più di 2000 infermieri e ossi si sono dimessi dal servizio pubblico, la maggioranza per colpa della sindrome Buornout, (In Inghilterra il 57% degli infermieri desidera lasciare il pubblico per colpa della pandemia).
Stipendi, Italia sotto la media europea
In Europa la media della paga mensile per gli infermieri è più di 2000 Euro (In Germania 2500 euro) invece in Italia circa 1400 euro e aumenta solo con l’anzianità e la super specializzazione. Cosi Dichiara e denuncia ancora una volta senza giri di parole e paura il Fondatore dell’Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia(Amsi) e Membro della Commissione Salute Globale Fnomceo e già 4 volte eletto all’Omceo di Roma, che anticipa alcune nostre statistiche in Italia e nel mondo anche grazie ai nostri rappresentanti dell’Unione Medica Euro Mediterranea (UMEM)in 100 paesi.
Ad oggi sono 75.500 professionisti della sanità di origine straniera che già esercitano in regola in Italia di cui 10 mila medici e 15 mila infermieri possono essere interessati a sostenere concorsi senza cittadinanza in Italia. L’Amsi ha ricevuto più di 8000 richieste di medici specialisti, infermieri e fisioterapisti negli ultimi 6 anni da tutte le regioni italiane sia dal pubblico che dal privato;
L’Amsi chiede quindi un decreto di legge nazionale e di inserire da subito nella milleproroghe;
– Di confermare l’applicazione da parte degli organi della pubblica amministrazione di quanto già disposto dall’art. 38 c. 3-bis del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, come modificato dall’art. 7 c. 1 l. b della legge 6 agosto, che prevede che possono accedere ai posti di lavoro presso le amministrazioni pubbliche che non implicano esercizio diretto o indiretto di pubblici poteri, ovvero non attengono alla tutela dell’interesse nazionale, anche i cittadini di Paesi terzi che siano titolari del permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo o che siano titolari dello status di rifugiato ovvero dello stato di protezione sussidiaria;
-Di incaricare, a seguito di quanto sopra, il Ministero della Salute, le Regioni e le Province autonome a provvedere all’applicazione delle misure di potenziamento del S.S.N. conseguenti all’emergenza epidemiologica da Covid-19 previste dall’art. 13 c. 1, circa “l’esercizio temporaneo di qualifiche professionali sanitarie ai professionisti che intendono esercitare sul territorio nazionale una professione sanitaria conseguita all’estero”;
-Di incaricare il Ministro della Salute di vigilare sull’applicazione da parte del Ministero della Salute, delle Regioni e delle Province Autonome delle disposizioni legislative sopra riportate relativamente all’ammissione ai pubblici concorsi di medici e professionisti sanitari abilitati a esercitare in Italia, a prescindere dal possesso della cittadinanza italiana.