Tokayev chiude la crisi kazaka. Il presidente kazako Kassym-Jomart Tokayev ha rilasciato importanti dichiarazioni sullo stato di crisi che ha attraversato il suo Paese nelle ultime settimane. La rivolta del gas si è conclusa con le truppe dell’alleanza Csto guidata da Mosca che hanno “completato con successo la loro missione principale e cominceranno a lasciare il Paese tra due giorni”.
Le truppe russe, il cui intervento è stato invocato da Tokayev nei giorni scorsi, hanno sedato i disordini e le azioni violente dei manifestanti. I circa 2000 soldati lasceranno il Kazakistan nei prossimi giorni con un ritiro graduale che durerà poco più di una settimana.
Le parole di Tokayev hanno colpito, nemmeno troppo velatamente, il suo predecessore Nursultan Nazarbayev, accusandolo di aver favorito la creazione di “una classe di persone ricche anche per gli standard internazionali”.
Tokayev parla alla nazione
“Credo che sia giunto il momento di rendere il dovuto al popolo del Kazakistan e aiutarlo in modo sistematico e regolare. Ho incaricato il governo di creare un elenco di società e grandi oligarchi che trasferiranno annualmente capitali a un fondo sociale”. Il presidente non ha fatto nomi, ma è risaputo che tra i cittadini kazaki più facoltosi ce ne sono diversi legati a Nazarbayev, come la figlia di questi, Dinara, e suo marito Timur Kulibayev, che controllano la banca commerciale Halyk.
Diversi osservatori ritengono che in Kazakhstan sia in atto una lotta interna tra gruppi di potere. Qualcosa però adesso potrebbe cambiare. Tokayev ha infatti sollevato l’81enne Nazarbayev dall’incarico di capo del Consiglio di Sicurezza riservandolo a se stesso e nei giorni scorsi è stato inoltre arrestato il capo dell’intelligence, Karim Masimov.
Stravolgimenti di potere che si sono innestati all’interno di proteste e violenze, durante le quali Tokayev ha chiesto alla Russia e ai suoi alleati della Csto di inviare i propri soldati in un’operazione che molti temono serva a Mosca per aumentare la propria influenza nel Paese.
Imprecisato il numero delle vittime
Non esiste un dato certo che chiarisca il numero di persone che hanno perso la vita nei disordini. Giovedì la polizia kazaka ha affermato di aver ucciso “decine” di manifestanti e sabato, nonostante gli appelli internazionali contro le violenze, Tokayev aveva detto di aver autorizzato la polizia a sparare “per uccidere, senza avvertimento”.