Prima svolta nelle indagini sulle molestie avvenute a Capodanno in Piazza Duomo a Milano. Due giovani di 18 e 21 anni sono stati fermati nell’indagine coordinata dalla Procura di Milano e condotta dalla Squadra mobile sulle aggressioni e molestie sessuali a danno di almeno nove giovani donne.
I giovani fermati
I due ragazzi, fermati a Milano e a Torino, sono stati rintracciati a seguito delle indagini effettuate dagli inquirenti, comprendenti l’analisi di chat e social e le testimonianze rilasciate dalle ragazze vittime delle violenze. Il provvedimento si è reso necessario in quanto la procura del capoluogo lombardo ha ravvisato il concreto e consistente pericolo che tentassero la fuga.
I due devono ora rispondere di violenza sessuale di gruppo e rapina (di cellulare e borsa) per due distinti episodi. Uno è accusato dell’aggressione avvenuta ai danni di una 19enne e di una sua amica in piazza Duomo. L’altro dovrà rispondere delle molestie nei confronti di quattro ragazze avvenute vicino alla galleria.
Le indagini
I pm sono a lavoro per dare un volto anche agli aggressori delle due ragazze tedesche. L’attività investigativa è partita dalle ricostruzioni di vari testimoni e delle stesse vittime, che hanno ripercorso in lacrime quei drammatici momenti. Fondamentale è stata però la visione delle immagini dei sistemi di sorveglianza della zona del Duomo e l’analisi informatica. Da questa operazione gli inquirenti hanno estrapolato le foto dei presunti responsabili per confrontarle con i frame dei soggetti ripresi dalle telecamere.
Ieri, tra Milano e Torino, sono state effettuate perquisizioni a carico di 18 persone ritenute coinvolte, a vario titolo, nelle aggressioni di piazza Duomo. Le indagini hanno portato all’identificazione di quindici ragazzi maggiorenni e tre minorenni, che si ritiene abbiano partecipato ai raid di Capodanno. Tutti di età compresa tra i 15 e i 21 anni, sia stranieri che italiani di origini nordafricane. Nove di loro abiterebbero a Torino, otto tra Milano e hinterland e poi c’è il trevigliese, che il 31 dicembre avrebbe raggiunto in treno il capoluogo per incontrarsi con degli amici.
Le aggressioni
Nelle ultime ore sono emersi nuovi dettagli anche sulle modalità di azione del “branco” che è entrato in azione in piazza Duomo a Milano la notte di Capodanno. Suddivisi in diversi gruppi gli indagati si sarebbero riversati in piazza Duomo per incontrarsi e unire le ‘forze’.
Da quanto emerge in procura, le vittime sarebbero state prima avvicinate da un paio di giovani, quindi gli altri componenti del gruppo le avrebbero poi aggredite a turno. Il modus operandi sembra il medesimo: gli aggressori, arrivando alle loro spalle, creano una sorta di muro umano per strappare loro indumenti e palpeggiarle nelle parti intime. Nei video si vede chiaramente la difficoltà delle ragazze. Piangono, si coprono il viso con le mani.
Le vittime
Le prime vittime, in ordine di tempo, sono state le due turiste tedesche. Il branco ha trascinato le ragazze nella calca, le hanno poi intrappolate e molestate non molto lontano dalle transenne e dalle forze dell’ordine. Poi, è toccato alla 19enne con un giubbotto rosso aggredita davanti al McDonald’s. Ha raccontato che all’inizio pensava fosse una rapina e ha allungato la sua borsetta al gruppo che in realtà ha abusato di lei fino a strapparle i vestiti in diversi punti. In quel momento sono intervenute due amiche della ragazza, che hanno subito lo stesso trattamento e hanno denunciato il giorno successivo. Poco dopo, attorno alle 00.45, un’altra giovane che si trovava in galleria Vittorio Emanuele II è stata prima rapinata del cellulare e poi molestata. Stessa sorte per le tre amiche che hanno tentato di aiutarla.