Al ritmo attuale dei contagi, da qui a due mesi oltre il 50% degli europei sarà contagiato dalla variante Omicron del Covid. Lo ha detto il direttore dell’Oms Europa, Hans Kluge, in un briefing sull’andamento della pandemia del Vecchio Continente.

Omicron: 7 milioni di nuovi casi a inizio anno

Kluge ha continuato aggiungendo che la regione europea “ha registrato oltre 7 milioni di nuovi casi di Covid segnalati nella prima settimana del 2022, più che raddoppiati in un periodo di due settimane. Al 10 gennaio, 26 Paesi hanno segnalato che oltre l’1% della loro popolazione si è ammalata ogni settimana”.

L’occhio cade sempre sugli istituti scolastici, costantemente nel mirino in fatto di chiusure in queste ultime giornate, e rispetto a questo, l’Organizzazione mondiale della sanità è categorica: “Siano gli ultimi posti a chiudere e i primi a riaprire”. Lasciare le scuole aperte ha importanti benefici per il benessere mentale, sociale ed educativo dei bambini. I Paesi potrebbero voler considerare la revisione dei protocolli su tamponi, isolamenti e quarantena dei contatti a rischio nelle classi per ridurre al minimo le interruzioni all’insegnamento, mitigando di rischi il più possibile con la ventilazione l’uso delle mascherine.

Germania e Italia

Germania e Italia nelle ultime 24 ore hanno registrato il più alto tasso di contagi per la prima volta dopo l’inizio della pandemia: 80mila i casi di Covid in un giorno riferiti dal Robert Koch Institut (Rki). I decessi nelle ultime 24 ore sono stati 384. Esattamente una settimana fa i contagi erano stati 58.912, anche se in quel caso – sottolinea la Frankfurter Allgemeine Zeitung – bisognava tenere in considerazione ritardi relativi a test e registrazioni legati alle vacanze. Per l’Italia lo scenario è ben più alto con i tamponi che hanno superato il milione e i positivi rilevati ben oltre i 220mila.

Spagna e Regno Unito

Intano proprio in Europa si iniziano a studiare nuove contromisure nei confronti di una malattia che da pandemica sta diventando endemica. Il Regno Unito, che continua la corsa nella diminuzione dei contagi, e la Spagna, che nell’ultimo report ha contato 247 vittime, sono allineate nel voler trattare Covid-19 come un’influenza delineando una strategia di convivenza, anche grazie ai dati che dipingono la variante Omicron come più contagiosa ma comunque meno mortale di Delta. In questi giorni il premier Boris Johnson così come Pedro Sanchez sono a lavoro sulla programmazione di nuove regole dell’emergenza, rifiutando ad esempio il conteggio quotidiano dei contagi e riducendo l’autoisolamento dei positivi vaccinati.

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