Slittamento rientro a scuola. È scontro aperto tra Governo e Regioni sulla didattica a distanza e sul ritorno in classe. A poche ore dal suono della campanella, dopo le vacanze natalizie, le posizioni sono ancora distanti. Si susseguono iniziative e appelli per un cambio di strategia, per un sostanziale rinvio delle lezioni in presenza.

La posizione delle Regioni

Le Regioni, come afferma il governatore della Puglia Michele Emiliano, hanno chiesto “invano” a palazzo Chigi uno slittamento. Il presidente del Veneto Zaia torna a chiedere un intervento del Cts perché, a suo dire, si rischia “una falsa riapertura” in uno scenario “da calvario” fatto di assenze e quarantene.

L’appello di Luca Zaia

“Ci chiedono di svuotare il mare con il secchio. Il secchio non perde acqua, ma ha una capacità limitata». Il presidente del Veneto Luca Zaia ha lanciato dalle pagine di Repubblica l’ultimo appello al governo per chiudere le scuole: «Si esprima il Comitato tecnico scientifico, non può non farlo su richiesta delle Regioni». E ha chiama in causa direttamente il premier Mario Draghi: «Come Regioni abbiamo chiesto il rinvio. Non voglio rompere nessun fronte, all’ultima riunione ho posto una questione che è stata messa nero su bianco: evitiamo di andare in ordine sparso, ma la comunità scientifica deve pronunciarsi. Non abbiamo bisogno di lezioni nei talk show ma di avere una presa di posizione ufficiale. Faccio un ultimo appello al premier su questo».

Vincenzo De Luca, presidente Regione Campania

Il governatore della Campania De Luca si è appellato alle “circostanze di eccezionale e straordinaria necessità” nell’ordinanza con cui ha disposto fino al 29 gennaio il ricorso alla dad per le scuole medie, elementari e dell’infanzia. Una fuga in avanti che il Governo tenta di stoppare con una impugnativa mentre il Tar ha chiesto alla Regione di presentare ulteriori documenti. La Sicilia, intanto, ha fatto slittare di tre giorni il rientro e c’è chi ha annunciato, come il Trentino, che non applicherà le nuove norme sulla quarantena a scuola e sul super pass per i trasporti.

La posizione dei presidi

Per il presidente dell’Anp Antonello Giannelli, “già in queste ore, il numero di studenti positivi, in alcune scuole, ha raggiunto l’ordine delle decine e addirittura centinaia e questo rende quasi impossibile attuare le procedure previste. A mio avviso è molto improbabile che il sistema sanitario, nonostante il supporto delle farmacie nell’esecuzione dei tamponi per gli studenti della scuola secondaria, possa smaltire tempestivamente l’enorme carico di lavoro”. “Stimiamo che lunedì potrebbero essere assenti 100.000 dipendenti della scuola su un milione – tra docenti e personale Ata – ovvero un 10% del totale, per le più svariate questioni legate a Covid, quarantene, vaccini eccetera”. Lo ha detto all’Ansa il presidente dell’associazione nazionale presidi Antonello Giannelli precisando “che per ovvi motivi si tratta di numeri stimati approssimativamente e che saranno verificati una volta aperte le scuole”.

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Luca Zaia, presidente Regione Veneto, foto dal profilo Fb