Gimbe: si va verso un nuovo lockdown . Il giudizio è impietoso e formulato dalla Fondazione alla luce dei nuovi appena pubblicati confermano che la situazione si complica ulteriormente. Sono infatti aumentati del +153% i nuovi casi di contagio in una sola settimana, portando a 1,26 milioni i cittadini attualmente positivi. Sono 63 le province sul territorio ad avere oltre mille casi per 100 mila abitanti.
Gimbe: si va verso un nuovo lockdown.
Le misure appena adottate dal Governo sono considerate da Gimbe, tardive e frutto di compromessi a ribasso che lo forze politiche. Secondo i dati infatti, la sanità territoriale “è in tilt, in qunato sale la pressione sugli ospedali, visto che nell’ultima settimana ci sono stati il 28% in più di ricoveri e il 21,6% in più di quelli nelle terapie intensive. Il monitoraggio effettuato nella settimana tra il 22 e il 28 dicembre, evidenzia un aumento dei nuovi casi in tutte le regioni, ad eccezione della provincia di Bolzano.
Non decollano le vaccinazioni dei bambini
Non decollano le vaccinazioni riguardanti i bambini nella fascia tra i 5 e gli 11 anni, in una settimana solo 400 mila somministrazioni. Per quanto concerne le terze dosi, Gimbe sottolinea un tasso di copertura al 67,7 %, con accentuate differenze regionali. Le vaccinazioni in generale hanno raggiunto l’81,4% per quel che concerne le prime dosi, ma le ersone non vaccinate rimangono 9,9 milioni di cui 2,34 milioni sono over 50
La corsa ai tamponi
«In questa fase della pandemia – conclude il Presidente di Gimbe Cartabellotta – caratterizzata dalla crescente circolazione di una variante estremamente contagiosa tra una popolazione per la maggior parte vaccinata, l’obiettivo primario è di contenere il sovraccarico degli ospedali spingendo al massimo su coperture vaccinali e richiami e limitare la circolazione del virus con mascherine e distanziamento. La corsa ai tamponi senza regole, infatti, presenta diversi “effetti collaterali”: innanzitutto, sovraccarica il sistema di testing dei tamponi molecolari, impedendo di testare con tempistiche adeguate chi ne ha realmente bisogno perché sintomatico o contatto di soggetto a rischio; in secondo luogo, il ricorso sregolato ai tamponi rapidi da parte di soggetti asintomatici contribuisce ad alimentare false sicurezze, vista la probabilità del 30-50% di falsi negativi.”
Verso il lockdown
Nino Cartabellotta sottolinea poi che “l’aumento della domanda favorisce la speculazione e l’espansione del “mercato nero” con aumento dei costi e offerta di pericolose soluzioni low cost; infine, indipendentemente dalla revisione della durata della quarantena, l’emersione di un numero così elevato di casi rischia di paralizzare il Paese con un lockdown di fatto, alimentando peraltro una narrativa distorta dominata dagli altisonanti dati dei contagi e non dal loro reale impatto su ricoveri, terapie intensive e decessi, oltre che su altri esiti di salute non dipendenti da COVID-19».