Expo 2020 Dubai: il padiglione che avrebbe dovuto raccontare l’Afghanistan era rimasto chiuso a causa del ritorno dei Talebani nel Paese ma l’intervento di un rifugiato del 1978, oggi antiquario a Vienna, ha permesso di riaprirlo.

Expo 2020 Dubai: grazie ad un rifugiato presente anche l’Afghanistan

Mohammed Omer Rahimy, 62 anni, è fuggito dal suo paese oltre 40 anni fa, nel 1978, quando l’allora presidente fu ucciso in un colpo di stato che portò a decenni di violenza, spargimento di sangue e aprì la strada ai Talebani. L’uomo è intervenuto per salvare la mostra dell’Afghanistan alla fiera mondiale di Dubai dopo che la presa del potere da parte dei Talebani ad agosto ha fatto naufragare la partecipazione ufficiale afgana all’appuntamento internazionale.  L’antiquario viennese ha raccolto la sua collezione di famiglia di manufatti tra cui tappeti, pugnali e gioielli, per riempire il padiglione afghano che era rimasto chiuso quando Expo 2020 è stato inaugurato il 1 ottobre.

Le parole di Mohammed Omer Rahimy sulla partecipazione afgana all’Expo

“Ho sentito che, come afgano, questo fosse un mio dovere”, ha detto Mohammed Omer Rahimy, che da anni porta la collezione di famiglia in mostre in tutto il mondo per promuovere la cultura afgana “Siamo molto felici che il padiglione dell’Afghanistan sia aperto”. La bandiera tricolore dell’Afghanistan sventola alla fiera di Dubai mentre è ovviamente assente quella bianca usata dai nuovi padroni del Paese, i Talebani. Rahimy e i parenti che lo hanno raggiunto a Dubai hanno affrontato da soli il costo del trasporto dei manufatti che ora compongono la mostra afghana insieme agli altri 191 paesi presenti alla fiera.

Expo 2020 Dubai, il padiglione dell’Afghanistan

Le immagini della moschea Hazrat Ali Mazar a Mazar-e-Sharif e del Parco Nazionale Band-e Amir nella provincia di Bamyan adornano le pareti del padiglione afghano, anch’esso decorato con tappeti tessuti a mano e abiti tradizionali. Rahimy ha affermato che la mostra rappresenta tutti gli afgani e spera che gioielli, pugnali, ceramiche e lampade trasmettano ai visitatori la cultura della sua terra. “È nel mio sangue. Tutti quegli oggetti che vedete sono molto preziosi per me”, ha detto alla Reuters, aggiungendo che spera di poter portare musicisti dall’Afghanistan ad esibirsi durante la fiera mondiale. Una sfida non semplice dal momento che i voli commerciali per l’Afghanistan sono stati sospesi per mesi a causa di problemi di sicurezza. L’apertura del padiglione dell’Afghanista ha sorpreso diversi visitatori dell’Expo, convinti che il Paese non sarebbe stato rappresentato. Sebbene gli organizzatori affermino che l’Expo sia un evento apolitico, la fiera viene utilizzata dai governi per promuovere le loro nazioni come destinazioni turistiche, per attirare investimenti e per progetti di soft power.