Dopo una giornata rocambolesca che lo aveva visto atterrare nel paese per poi essere trattenuto per più di sette ore in aeroporto in seguito ad accertamenti, le autorità australiane hanno definito insufficiente la documentazione  presentata da Novak Djokovic per ottenere il visto d’ingresso e prendere così parte agli Australian Open per i quali aveva invece ottenuto un’esenzione medica annunciata ieri dallo stesso numero uno del mondo.

L’Australian Border Force – l’agenzia governativa responsabile dei controlli di frontiera – ha diramato un comunicato in cui sottolinea che “Dkjokovic non ha fornito prove adeguate per soddisfare i requisiti di ingresso in Australia e il suo visto è stato successivamente annullato”.

I legali di Djokovic sono al lavoro per avviare il ricorso. Il Presidente della Serbia, Aleksandar Vucic, dal suo profilo Instagram ha dichiarato di aver parlato con il giocatore e che “tutta la Serbia è con lui e che le nostre autorità stanno prendendo tutte le misure per fermare le molestie al miglior tennista del mondo nel più breve tempo possibile. In accordo con tutte le norme del diritto pubblico internazionale, la Serbia si batterà per Novak Djokovic, per la giustizia e la verità”.