Gas e nucleare tra le fonti di energia su cui è possibile investire per la transizione ecologica. L’inserimento nella Tassonomia europea divide l’Unione: da una parte, Francia, Repubblica Ceca e Finlandia che contano fortemente sul nucleare, dall’altra paesi come il Lussemburgo, la Spagna, la Germania e l’Austria che criticano aspramente la decisione dell’esecutivo UE. E l’Italia? In più di un’occasione il Ministro Cingolani si è definito favorevole al nucleare di quarta generazione che però scienziati come il fisico nucleare Angelo Baracca definiscono un bluff senza mezzi termini.
Transizione ecologia e nucleare: il Ministro Cingolani difende gli interessi francesi?
Ad Un giorno da Ascoltare, trasmissione curata e condotta da Misa Urbano e Arianna Caramanti su Radio Cusano Campus, è intervenuto per fare il punto della situazione Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde: “C’è un grosso scontro su come mettere le mani su centinaia di miliardi di euro rappresentati dalla tassonomia verde UE. Da un lato abbiamo l’industria nuclearista francese fortemente indebitata – la Corte dei Conti francese ha fatto un duro atto d’accusa alla società che gestisce il nucleare, basti ricordare che i costi per la centrale nucleare di Flamanville in costruzione dal 2007 e ancora non terminata sono passati da 3,7 miliardi di euro a quasi 19 miliardi. Quei soldi quindi servono in particolar modo alla Francia, per questo chiedo al Ministro Cingolani se stia difendendo gli interessi dell’Italia o quelli della Francia e per quale ragione noi dovremmo dare i nostri soldi all’industria nucleare francese fortemente indebitata”
Bonelli sul costo dell’energia in forte crescita
“In queste settimane guardiamo con preoccupazione al costo dell’energia e si propone il nucleare come possibile soluzione mentre in Inghilterra il prezzo fissato per i prossimi 35 anni dell’energia prodotta dal nucleare è a 123 euro megawatt ora; il gas il cui prezzo oggi sta provocando crisi economia e sociale oggi sta a 103 megawatt ora. Il vantaggio del nucleare quale sarebbe?”
Il nodo degli accumuli idroelettrici nel nostro Paese
“Noi abbiamo una capacità idroelettrica importante e quello che il Governo dovrebbe cercare di risolvere è il problema degli accumuli idroelettrici che oggi gestisce l’ENEL – continua Bonelli – Potrebbero sprigionare già subito, se ENEL volesse, una potenza di 8 Gigawatt pari a quella fornita da quasi 5 centrali nucleari, energia che potrebbe anche calmierare i prezzi. Non c’è la volontà politica di farlo perché questo renderebbe non più competitivo l’uso delle fonti fossili da parte delle multiutility energetiche come ENI e la stessa ENEL che basano la propria produzione sul gas. Queste aziende, che non hanno convenienza a introdurre in modo sistematico l’uso degli accumuli idroelettrici, nel 2021 hanno fatto enormi profitti a causa della speculazione sul gas. Direi a Draghi di utilizzare quei soldi per ridurre le bollette di aziende e famiglie, qualcosa che potrebbe essere fatta anche rapidamente.”
Liberarsi dalle fonti fossili per liberarsi dai condizionamenti della Russia
“Liberarsi dall’utilizzo delle fonti fossili significa anche liberarsi dal condizionamento geopolitico ad esempio della Russia nei confronti dell’Europa, ecco perché bisogna puntare sulle rinnovabili così come deciso da Germania, Austria e Spagna. Noi non siamo contro la scienza o la ricerca – sottolinea Bonelli – e ci auguriamo che grazie ad essa un giorno il nucleare da fusione, che non produce scorie al contrario di quello da fissione, possa aggiungersi al mix delle fonti di energia rinnovabili una volta che la tecnologia sarà disponibile”.
Il Ministro Cingolani e la transizione ecologica che sarebbe “un bagno di sangue”
“Paesi come Germania e Spagna – continua Bonelli – stanno utilizzando i fondi europei per aiutare la transizione ecologica delle imprese e quindi evitare anche la perdita di posti di lavoro. Solo il Ministro Cingolani la definisce “un bagno di sangue”: fa queste denunce ma poi non utilizza i fondi per aiutare le imprese, come ad esempio nel caso della Bosch. C’è uno scontro tra chi vuole la modernizzazione per migliorare la vita sul pianeta anche dal punto di vista sociale e chi vuole la conservazione, come il Ministro Cingolani”.
Transizione ecologica e ritorno al nucleare: Bonelli sul referendum proposto da Matteo Salvini
“Matteo Salvini ha detto di voler indire un referendum per introdurre il nucleare, gli faccio un appello: studi la nostra Costituzione, scoprirà che prevede solo il referendum abrogativo” chiude Bonelli.