Bob McAdoo l’uomo capace di vincere dappertutto

2 titoli con i Los Angeles Lakers e la Coppa Campioni riportata a Milano dopo 21 anni (2 aprile 1987)

 

Bob McAdoo l’uomo capace di vincere dappertutto. Dunque Bob McAdoo uomo dei due mondi. Sarebbe una definizione legittima. Dal momento che ha vinto dall’altra parte dell’oceano, ben due titoli, con una delle due franchigie più celebri del pianeta, i Los Angeles Lakers. E poi è venuto da noi, e ha guidato, per mano, l’Olimpia Milano a tornare sul tetto d’Europa dopo ben 21 lunghissimi anni. Già, Robert Allen McAdoo Junior più celebre come Bob McAdoo.

E’ stato un immenso testimone dell’evoluzione del gioco della Pallacanestro. Ha contribuito a migliorare le generazioni degli anni ’80 e quelle a seguire, a migliorare il fondamentale del tiro, specialmente quello verticale, in sospensione. Dove era di fatto imprendibile, non stoppabile.

Nato a Greensboro il 25 settembre 1951, avrebbe giocato per ben tredici stagioni, nella lega professionistica più invidiata di ogni sport sulla crosta terrestre, la NBA, National Basketball Association. E in quel dorato contesto ha vissuto sempre, da professionista. In campo come al di fuori. In allenamento come nella vita.

 

Cosa ha avuto e cosa ha dato agli Stati Uniti, in campo

Prima di arrivare in Italia, a Milano, Bob è stata miglior matricola dell’anno nel 1972-73. E, una volta in pianta stabile nella National Basketball Association, ha vinto la classifica del miglior marcatore per tre stagioni di fila, dal 1973-74 al 76. E’ stato anche MVP dell’anno nel 1975.

Bob McAdoo la continuità, la costanza di rendimento in un ruolo, l’ala, dove non sempre il talento esce fuori con una naturale facilità. Tutto accompagnato da una innata classe al tiro e dai suoi spiccati mezzi atletici.

Le più rilevanti soddisfazioni vengono ottenuta nelle tre finali giocate dai Los Angeles Lakers. E’ vero i gialloviola californiani ne perdono una con i Philadelphia SeventY-Sixers di tale Doctor Jay, Julius Erving. Ma ne vincono due, la prima nel 1982 l’altra nel 1985.

In 13 campionati a stelle e strisce ha giocato 852 partite con una grande media gara per punti realizzati, 22, e 10 rimbalzi!

Per il suo cristallino rendimento in campo si è permesso il lusso di non andare a giocare per la Città dell’Amore Fraterno, Philadelphia. Scelse la Tracer Philips Olimpia Milano.

 

La nostra Pallacanestro

In Italia contribuisce a una delle più importanti imprese sportive costruite e ottenute da una squadra italiana, la Tracer Philips Milano. Prima di vincere lo scudetto nel maggio del 1987, il 2 aprile, a Losanna, le sue mani strappano il rimbalzo all’errato tiro da tre punti di Doròn Giamchy negli ultimi secondi della finale di Coppa dei Campioni contro il Maccabì Tel Aviv. Dopo ben 21 dal Simmenthal, Bob Mc Adoo, in compagnia di Mike D’Antoni, Franco Boselli, Dino Meneghin con allenatore Dan Peterson, il più importante trofeo continentale torna nella città meneghina e ambrosiana. E tutto questo con Mc Adoo 36enne, giocatore di pallacanestro dalla classe inarrivabile.

Da quella Coppa dei Campioni si aprirà la strada per conquistare il mondo intero, con il successo in Coppa Intercontinentale, nel 1989, dopo il bis in Europa del 1988 con Franco Casalini che aveva preso il posto del suo maestro e mentore, Dan Peterson. Con Milano nell’anno della Coppa del Mondo per Club, vince il suo secondo scudetto nella sua permanenza all’ombra del Duomo, dove nell’87 aveva vinto anche la Coppa Italia.

Nel nostro basket non finisce di stupire gli amanti della palla a spicchi, per un meraviglioso tuffo sul parquet di Livorno nella storica finale che, per mezzo secondo di ritardo nel tiro di Forti, vide l’Enichem beffata amaramente dall’Olimpia Milano.

Il suo dimostrare talento in Italia finirà dopo 7 anni passati tra Milano, Forlì, Brescia e Fabriano con 26,6 punti a partita, e quasi 9 rimbalzi per ogni 40’ giocati. Lasciò a 42 anni.

I nostri lettori possono sentire tramite un preciso link tratto da Olimpia TV (la web television della Pallacanestro Olimpia Milano) ciò che dice di Bob Mc Adoo il popolarissimo Dan Peterson, suo allenatore all’ombra del Madonnina. E precursore della diffusione dello sport americano nella televisione italiana.

https://www.youtube.com/watch?v=PkrsTzyNi_c

Una particolare curiosità che riguarda lo stimato mondo dell’NBA: Bob Mc Adoo è l’unico Most Valuable Player a non essere stato inserito nella lista dei migliori 50 giocatori di sempre, che fu redatta nel 1996, in occasione dei primi 50 anni della lega professionistica americana.

Un parziale risarcimento lo darà a Mc Adoo l’emittente televisiva TNT 10 anni dopo. Inserendolo, come è giusto che sia, nella “Next 10”, i migliori 10 giocatori in assoluto nella storia della Pallacanestro.