Londra è un bagno di sangue e il bilancio, in questo senso, parla più e meglio di un’analisi sociologica: sono 30 i morti per accoltellamento nel solo anno solare 2021. Il dato che appesantisce la situazione, rendendola allarmante ad una lettura sulla deriva generazionale del momento, è l’età delle vittime: sono per la stragrande maggioranza minorenni e finiscono in una rete fatta di risse e rese dei conti.
Londra ferita: tra risse e rese dei conti
Una piaga che coinvolge gang di giovani e giovanissimi, un fenomeno che affligge in proporzioni crescenti la capitale britannica come altre città del Regno Unito da un decennio e più. I numeri di questa continua guerriglia urbana sono stati resi noti oggi dall’agenzia Pa, in occasione dell’incriminazione di un 16enne arrestato da Scotland Yard nei giorni scorsi e accusato di aver ucciso – lama alla mano – un coetaneo nella periferia di Londra. L’ultimo giovane caduto di questa folle guerra tra bande è morto giovedì 30 dicembre ed è, come detto, la vittima finale di questa sorta di guerra di strada nell’anno appena concluso.
Tutela per i minorenni
Il presunto killer adolescente si è presentato stamattina al cospetto di un giudice minorile della Ealing Youth Court per la convalida del fermo. Il suo nome non è stato reso noto nel rispetto della strettissima tutela accordata nel Regno del riserbo sull’identità degli arrestati fino alla loro incriminazione formale. Quando si tratta di minorenni tale tutela viene applicata anche dopo, durante l’intera fase processuale.
Misure insufficienti
Non sembra avere grandi effetti la lotta che le autorità britanniche stanno conducendo ormai da anni sulla circolazione dei coltelli e degli strumenti da punta e da taglio, in particolare tra i ragazzi. Tanto è vero che, dopo una “tregua” forzata dai confinamenti per il blocco totale della circolazione in seguito alla pandemia, stanno riesplodendo i casi di omicidio tra giovani e giovanissimi nella città di Londra, apparentemente senza controllo.