Novak Djokovic ha ottenuto un’esenzione medica da parte dell’organizzazione del torneo e sarà quindi presente a Melbourne per la difesa del titolo degli Australian Open e la caccia al record dei 21 Slam.

E’ stato uno scambio lungo, uno di quelli in cui il serbo sembra sul punto di crollare. E invece no. Novak Djokovic è riuscito ancora una volta a sorprendere e a ottenere una vittoria che stavolta sembrava impossibile. La vittoria, a pensarci bene, è doppia: non solo il serbo ha ottenuto un’esenzione per poter prendere parte al primo Slam della stagione; di fatto ne ha strappata un’altra, questa volta alle autorità australiane, che richiedono l’obbligo vaccinale per chi entri nel paese.

Djokovic potrà puntare al decimo titolo degli Australian Open

La querelle era iniziata a novembre quando Craig Tiley, presidente di Tennis Australia, annunciò che ai prossimi Australian Open avrebbero preso parte solo i giocatori vaccinati. Djokovic, le cui posizioni circa l’adesione alla campagna vaccinale non sono mai state rese note ma che più volte è incappato in comportamenti e dichiarazioni ambigui a certificarne la riluttanza, preferì non rispondere lasciando al tempo il compito di sciogliere l’incognita. Con il via della stagione fissato proprio in Australia con l’ATP Cup il nodo ha iniziato però a stringersi sempre più: la sua cancellazione all’ultimo dalla lista dei partecipanti era stata letta come prodromica a quella che di lì a pochi giorni sarebbe arrivata per il grande appuntamento.

A nulla son valsi rumors e indiscrezioni. Le parti hanno mantenuto il massimo riserbo su una trattativa evidentemente già in corso i cui punti però sono ancora ignoti e coperti dai no comment. L’unica certezza era il tempo a disposizione, poco, e il rischio, altissimo, di cadere in un precedente che avrebbe poi potuto aprire un fronte difficile da arginare in una stagione appena avviata. Stamattina è stato lo stesso Djokovic ad annunciare la sua partenza per Melbourne via social con un post all’insegna dell’amore, della gratitudine e altre banalità scontate. Tennis Australia, con una nota, ha informato circa il processo decisionale che ha spalancato lui le porte, processo condotto da due team indipendenti di medici teso a verificare se la richiesta pervenuta fosse o meno in linea con i dettami e le linee guida dell’ATAGI (Australian Technical Advisory Group of Immunisation).

Un precedente pericoloso

Novak Djokovic potrà quindi scendere in campo per puntare al suo 10° titolo a Melbourne, trionfo che permetterebbe lui di staccare Federer e Nadal da quota 20 Slam vinti in carriera diventando così il tennista più vincente di sempre in èra open. Un punto resta da chiarire in questa vicenda, e sta a Djokovic e agli organizzatori farlo: spiegare i motivi di questa esenzione, quali le ragioni che hanno portato a un cambio di rotta capace di piegare in colpo solo norme generali validi per un paese intero e norme particolari adottate in circostanze eccezionali per far sì che un torneo possa svolgersi in regime di sicurezza. Dire, mostrare, spiegare. Per ricondurre ciò che oggi sembra un privilegio nell’alveo del diritto, e per evitare che quanto accaduto in Australia non costituisca un pericoloso precedente.